Panucci, addio al calcio: "Ho sempre dato il massimo"
Calcio
L'ex difensore del Parma ha deciso di smettere nonostante le offerte arrivategli in vista della nuova stagione: "Non ho gli stimoli giusti quindi dico basta, un grazie speciale a Capello, è stato fantastico vincere la Champions a Madrid"
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"Posso dire che smetto di giocare". Christian Panucci appende le scarpette al chiodo. Il 37enne ex difensore di Genoa, Milan, Real Madrid, Inter, Roma e Parma. "Sono stato sei mesi senza sentire nessuno - continua - ho avuto delle proposte dagli Stati Uniti e dall'Italia ma se uno non ha gli stimoli giusti è meglio dire basta". "Sono stato un privilegiato - prosegue -, ho avuto una carriera bellissima e da questo sport ho avuto tantissimo. Lascio con tutta la serenità possibile e con la consapevolezza di aver dato tutto e aver corso fino all'ultimo secondo".
Indimenticabile per Panucci l'esperienza al Real (fu il primo italiano a vestire la maglia madridista), dove vinse una Liga e una Champions League: "E' bello che a Madrid la gente si ricordi ancora di me, il Real è la Hollywood del calcio". A Milano come a Madrid in panchina c'era Fabio Capello: "E' il tecnico che devo ringraziare più di ogni altro". L'ultima battuta su Lippi, tra i due infatti non corre buon sangue dai tempi dell'Inter: "Ne parlavo male quando giocavo figurati adesso che smetto - sorride -. Al di là di tutto gli screzi possono capitare e vanno accettati ma a cena con lui non andrei".
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Indimenticabile per Panucci l'esperienza al Real (fu il primo italiano a vestire la maglia madridista), dove vinse una Liga e una Champions League: "E' bello che a Madrid la gente si ricordi ancora di me, il Real è la Hollywood del calcio". A Milano come a Madrid in panchina c'era Fabio Capello: "E' il tecnico che devo ringraziare più di ogni altro". L'ultima battuta su Lippi, tra i due infatti non corre buon sangue dai tempi dell'Inter: "Ne parlavo male quando giocavo figurati adesso che smetto - sorride -. Al di là di tutto gli screzi possono capitare e vanno accettati ma a cena con lui non andrei".
