Sciopero calciatori, Campana: "Sono decisi ad andare avanti"

Calcio
Calciatori verso lo sciopero del 25 settembre (foto Ansa)
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Così il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori sulla protesta prevista per il 25 settembre: "In tanti anni non avevo mai visto una presa di posizione così netta". E' conflitto con la Lega Serie A sul rinnovo del contratto collettivo

"In tanti anni non avevo mai visto una presa di posizione così decisa e universale da parte dei calciatori". Lo ha detto il presidente dell'Aic (l'Assocalciatori) Sergio Campana nella conferenza stampa in cui i giocatori di serie A hanno annunciato una giornata di sciopero.

"I calciatori hanno espresso la loro opinione sul conflitto con la Lega di Serie A, rilevando che non c'è stato alcun rispetto nei confronti dell'Aic visto che - ha sottolineato Campana - da molto tempo non abbiamo notizie ufficiali e dobbiamo leggerle sui giornali. Sui famosi otto punti riportati dalla stampa c'è un netto dissenso sebbene ci sia qualche disponibilità a proposito della flessibilità economica nei contratti: per questo i calciatori hanno deciso fermamente di scioperare".

"Lunedì prossimo il presidente della Federcalcio Abete ha convocato le parti a Roma e cominceranno le trattative - ha spiegato ancora Campana - speriamo che ci siano sviluppi positivi della vicenda: sarebbe l'assunzione dei problemi che da mesi riguardano il nuovo accordo collettivo".

Petrucci: calciatori state attenti - Il presidente del CONI Gianni Petrucci condanna senza mezzi termini lo sciopero proclamato dai calciatori. "Il calcio oggi non è più il motore dello sport, è lo sport più popolare ma i calciatori devono stare attenti a saltare le domeniche, ad accendere i toni. Non è una cosa ben fatta". I giocatori lamentano di essere trattati come oggetti, ma Petrucci non è dello stesso avviso. "Non è così. Non si può proclamare uno sciopero senza sedersi a un tavolo. Non basta una bozza della Lega per dichiararsi in disaccordo". Il presidente del CONI confida nel buon senso di Campana e Beretta per una soluzione condivisa, da prendersi "intorno a un tavolo". Per ultimo uno sguardo sul mondo del calcio, che sta risollevando la sua immagine ma che rischia una mazzata da questo atteggiamento dei calciatori. "Il calcio si sta rilanciando. Arrivano calciatori importanti, aumentano gli spettatori e questo sciopero rovina l'immagine positiva che il calcio italiano si sta creando".

Beretta: segnale pessimo per le altre categorie -
"Proclamare uno sciopero, che è una scelta veramente estrema, senza confrontarsi nel merito, è un atteggiamento molto grave, che rischia di essere pregiudiziale". Lo ha detto al Gr1 il presidente della Lega calcio di serie A Maurizio Beretta parlando dell'agitazione proclamata per il 25 e 26 settembre dall'Associazione italiana calciatori (Aic). "L'idea di presentarsi al tavolo con una pistola carica e il proiettile in canna non è il modo migliore per cercare un accordo - ha affermato Beretta. Stiamo parlando di 5-600 soggetti con retribuzioni medie di oltre un milione e mezzo di euro. E' un segnale pessimo per tutte le altre categorie che in questo Paese si confrontano con problemi economici molto gravi". "Forse l'Aic avrebbe fatto meglio ad aspettare l'incontro di lunedì per discutere nel merito - ha detto ancora il presidente della Lega di A. Vedo molte considerazioni inesatte e che non tengono conto della situazione in altri Paesi con cui ci confrontiamo".

Rivera: si trovi un accordo - "Se ci sono motivazioni importanti ogni tanto anche i calciatori possono fare le loro proteste per far sentire le loro ragioni". E' questo il commento di Gianni Rivera, ex bandiera del Milan e della Nazionale, ora presidente del settore giovanile e scolastico della Federcalcio, sull'astensione proclamata dall'Aic (Associazione italiana calciatori) per la quinta giornata di serie A. Sullo sciopero indetto dai calciatori per protestare contro la presa di posizione della Lega di Serie A sull'ipotesi di rinnovo dell'accordo collettivo, Rivera spera "che si trovi un accordo e che il calcio possa continuare".

Corioni: decisione assurda - "Lo sciopero dei calciatori? La decisione più assurda che potessero prendere". Il presidente del Brescia Gino Corioni boccia senza appello lo sciopero proclamato dai giocatori. "I presidenti hanno capito che non si può dare sempre ragione a gente che guadagna anche milioni di euro all'anno". Secondo Corioni, non c'è l'intenzione di rubare nulla ma solo di cambiare regole vecchie di cinquant'anni. "Scioperare invece di capire è la cosa più superata che può fare una categoria. Spero che i presidenti non cedano a questi ricatti. Questa presa di posizione è anti storica, anti logica, anti intelligenza, anti tutto".

Il presidente del Brescia spiega quali sono le modifiche al contratto alle quali i calciatori si stanno opponendo. "Il nuovo contratto lascia le stesse garanzie ai calciatori. Dà la possibilità ai club di mettere cifre più importanti a rendimento o presenza. I calciatori sono abituati a mettere una firma e poi fare quel che vogliono, anche i lavativi. Il nuovo contratto mette delle regole sui loro stipendi".

Ranieri: serve intelligenza - "Spero che l'intelligenza delle parti faccia si che non si arrivi allo sciopero". Il tecnico della Roma Claudio Ranieri auspica prudenza e spera che sia il dialogo a prevalere: "Lo sciopero è l'ultima opportunità che l'Associazione Calciatori mette in campo".

Zamparini: sciopero ridicolo - "Questo sciopero è ridicolo come Campana. Non solo, se il sindacato crede di partire da una posizione di forza, i club della massima divisione sono pronti a portare lo sciopero alla conseguenza estrema della serrata generale". Diretto come sempre Maurizio Zamparini, presidente del Palermo. Lo stesso Zamparini ha definito l'Aic "quattro stupidotti che manovrano i ragazzi".  Il presidente del Palermo non ha paura delle conseguenze di un eventuale muro contro muro. "Noi abbiamo messo un programma sul quale ci siederemo poi a discutere. Se loro invece pensano di partire da una posizione di forza, mi auguro che il calcio italiano prenda spunto dall'Nba di dieci anni fa, faccia una serrata e mandi tutti a casa".

Lotito: bisogna tutelare la produttività - "Deve esserci la tutela del lavoratore, senza dimenticare però il rispetto della produttività. Se ci sono elementi o norme che bloccano l'equilibrio finanziario, salta tutto un sistema caratterizzato dai costi dei calciatori". Il presidente della Lazio Claudio Lotito replica così alla decisione dei calciatori di indire uno sciopero alla quinta giornata. E sull'agitazione sindacale il giudizio è netto: "E' una prova muscolare che non serve a nessuno. L'opinione pubblica non può schierarsi dalla parte dei calciatori. Un conto è una rendita di posizione, un altro è legare il proprio reddito alla produttività. E' impensabile che un giocatore percepisca 10 milioni di euro a prescindere dai risultati. Bisogna tutelare i diritti dei lavoratori, di quelli veri".

Cofferati: Legittimo lo sciopero, ma rinuncino a parte dello stipendio - Sergio Cofferati, ex segretario della CGIL ed ex sindaco di Bologna e oggi europarlamentare del PD di scioperi se ne intende. Cofferati difende la scelta dei calciatori, ma allo stesso tempo lancia una proposta. "Scioperare è legittimo, anche per una categoria ben pagata come i calciatori di serie A. Ma sarebbe bello se rinunciassero a parte del loro stipendio. Ne guadagnerebbero in simpatia. Ad esempio i giocatori di Roma e Lazio potrebbero devolvere una quota del loro stipendio all'ospedale Bambin Gesù, quelli di Inter e Milan all'Opera Nomadi, e quelli di Samp e Genoa a Don Andrea Gallo". Un'operazione secondo Cofferati necessaria per avvicinare i calciatori all'opinione pubblica, visto il loro status che "rende difficile, rispetto ad altri lavoratori, far comprendere i diritti che intendono difendere". Secondo l'ex leader della CGIL è che la difesa di un diritto si trasformi in una materia di scambio per ottenere condizioni economiche ancor più vantaggiose.

Pellegrini: i guadagni dei calciatori incompatibili con altri atleti - La campionessa di nuoto Federica Pellegrini, interpellata in merito allo sciopero dei calciatori, evita di fare commenti diretti, ricordando però che mediamente i calciatori sono più pagati degli altri sportivi. "Non me la sento di commentare. Non mi sono molto informata sulla questione. Posso dire solo che i guadagni dei calciatori non sono nè compatibili nè paragonabili con quelli di atleti di altre discipline".

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