Ronaldinho: "voglio giocare fino a quarant'anni"
Calcio
Il fuoriclasse brasiliano si confessa in un'intervista all'Equipe, ricordando come contro l'Auxerre ci fu il suo debutto in Europa con la maglia del Paris Saint Germain, e non mancano gli elogi a Leonardo
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A poche ore dal debutto in Champions del Milan in casa contro l'Auxerre, l'attaccante brasiliano del Milan Ronaldinho, 30 anni, ricorda il suo inizio di carriera in Europa, avvenuto proprio contro i francesi, quando indossava la maglia del Paris Saint Germain, in un'intervista pubblicata dal quotidiano francese "L'Equipe". "Quella partita me la ricordo bene. Era il 4 agosto 2001. Presi il posto di Aloisio al 15esimo della ripresa. E' un ricordo speciale. Tutto cominciò contro l'Auxerre".
Il campione brasiliano elogia Leonardo, il vero artefice della sua rinascita. "Dopo aver vinto tutto con il Barcellona è stato difficile ricominciare. Ma la scorsa stagione Leonardo, un grande allenatore, mi lasciò fare quello che amo fare. Ora sono allo stesso livello di Barcellona".
Non mancano parole di apprezzamento nei confronti di Silvio Berlusconi, definito dal giocatore "un papà, un fratello maggiore". Il Gaucho riconosce che Berlusconi prova per lui un affetto autentico. "Abbiamo un rapporto magnifico, ho piena fiducia in lui e ho la sua fiducia. Se ho bisogno, posso chiamarlo".
Ronaldinho dimostra di non aver ancora digerito l'esclusione dal Mondiale sudafricano. "Nessun altro ha fatto meglio di me in Europa. Ho meritato di essere chiamato. Non ho guardato una sola partita, io voglio giocare. Non riesco a stare fermo 90 minuti. Non ho pazienza".
Ultimo sguardo al futuro. "Il Mondiale 2014 sarebbe molto bello, ma anche quello del 2018. L'età non è un problema. Ho avuto come compagno Paolo Maldini, che ha giocato fino a quarant'anni. Voglio fare come lui".
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A poche ore dal debutto in Champions del Milan in casa contro l'Auxerre, l'attaccante brasiliano del Milan Ronaldinho, 30 anni, ricorda il suo inizio di carriera in Europa, avvenuto proprio contro i francesi, quando indossava la maglia del Paris Saint Germain, in un'intervista pubblicata dal quotidiano francese "L'Equipe". "Quella partita me la ricordo bene. Era il 4 agosto 2001. Presi il posto di Aloisio al 15esimo della ripresa. E' un ricordo speciale. Tutto cominciò contro l'Auxerre".
Il campione brasiliano elogia Leonardo, il vero artefice della sua rinascita. "Dopo aver vinto tutto con il Barcellona è stato difficile ricominciare. Ma la scorsa stagione Leonardo, un grande allenatore, mi lasciò fare quello che amo fare. Ora sono allo stesso livello di Barcellona".
Non mancano parole di apprezzamento nei confronti di Silvio Berlusconi, definito dal giocatore "un papà, un fratello maggiore". Il Gaucho riconosce che Berlusconi prova per lui un affetto autentico. "Abbiamo un rapporto magnifico, ho piena fiducia in lui e ho la sua fiducia. Se ho bisogno, posso chiamarlo".
Ronaldinho dimostra di non aver ancora digerito l'esclusione dal Mondiale sudafricano. "Nessun altro ha fatto meglio di me in Europa. Ho meritato di essere chiamato. Non ho guardato una sola partita, io voglio giocare. Non riesco a stare fermo 90 minuti. Non ho pazienza".
Ultimo sguardo al futuro. "Il Mondiale 2014 sarebbe molto bello, ma anche quello del 2018. L'età non è un problema. Ho avuto come compagno Paolo Maldini, che ha giocato fino a quarant'anni. Voglio fare come lui".
