Boateng, il Prince rossonero aspetta il derby. Per vincerlo

Calcio
Kevin Prince Boateng, nuovo asso e astro rossonero
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L'INTERVISTA. Il giocatore che è già entrato nei cuori dei tifosi milanisti non teme i nerazzurri: "Ho visto tanta gente in giro per la città con le magliette dell'Inter e del Milan: loro hanno vinto ma questa è una nuova stagione, possiamo battere tutti"

di Matteo Veronese

Il fisico imponente ricoperto di tatuaggi e la fama di "Ghetto Kid" con un caratteraccio difficile da gestire non ingannino. Kevin Prince Boateng indossa un'armatura da duro forgiata da un'infanzia difficile, ma appena sotto la scorza c'è un ragazzo di 23 anni, già marito e padre, che non ha dubbi su cosa mettere al primo posto nella sua vita: "Mia moglie e mio figlio. E' il mio tatuaggio più importante, un loro ritratto qui, dietro la spalla". E non è l'unico dedicato alla famiglia, tra facce di clown e corone che spuntano da sotto il colletto della maglia rossonera che indossa in campo: "Il nome di mia moglie sull'avambraccio e la data di nascita di mio figlio sul dorso della mano. Sono arrivati da me dopo il trasferimento al Milan, abitiamo vicino allo stadio. E' comodo per andare alle partite e agli allenamenti, e poi ci piace stare in città".

Sei stato uno dei migliori in campo in queste prime partite. Che sensazioni provi a indossare questa maglia?
"Le mie prestazioni sono positive e mi fa piacere. Cerco di dare sempre il 100% in quello che faccio, è normale che come calciatore cerchi sempre di essere il migliore. Io ci provo, così come tutta la squadra; purtroppo per ora i risultati non dicono questo e allora lavorerò più duramente"

Dopo una carriera tra Inghilterra e Germania sei approdato al calcio italiano, in un top club mondiale che può aiutarti a raggiungere obiettivi importanti. Volendo stilare una classifica di preferenze...?
"La cosa che più mi sta a cuore è il campionato. E' quello per cui lavori tutti i giorni, per cui ti alleni, per cui soffri con i compagni e per cui vincerlo è importante. La Champions League sarebbe un nice bonus, un modo per rendere perfetta la stagione, e un grande club come il Milan deve puntare anche a quello.

Dello scintillante mercato milanista, tra Ibra e Robinho, i tifosi rossoneri ti hanno già eletto a loro idolo. Sui social network inneggiano a te come al vero Principe di Milano, giocando sul soprannome del "Principe" nerazzurro Milito. Percepisci già la rivalità cittadina?

(Sorride al paragone tra "principi"). "Ho visto un sacco di gente in giro per la città con le magliette dell'Inter, di Milito, e anche tanta gente con quelle del Milan. La rivalità è forte perché le due squadre sono forti, è una cosa che percepisco nell'aria ma che non ho ancora vissuto in prima persona. Ovviamente il derby è una partita che aspetto con ansia"

Come lo aspettano i tifosi: il derby è una data segnata su tutti i calendari. Cosa ti aspetti dal tuo primo derby?
"Di vincerlo. L'Inter ha vinto l'ultimo campionato e la Champions ma è iniziata una nuova stagione, con nuove partite e nuove squadre. Il Milan ha dei giocatori che possono vincere contro chiunque"

Un passo indietro, al Mondiale sudafricano che tu, pur essendo nato in Germania, hai disputato con la maglia del Ghana. Affrontando proprio la Germania...

"Io mi sono sempre sentito al 50% ghanese e al 50% tedesco. Ho giocato nelle nazionali giovanili della Germania e ne sono stato orgoglioso, ma quando ho deciso di giocare con il Ghana mi sono sentito al 100% ghanese. Contro la Germania è stato strano, abbiamo perso ma ci siamo qualificati ugualmente: mi è dispiaciuto perdere e non perché fosse Kevin Prince Boateng contro la Germania, ma per tutti i miei compagni e per tutta la gente che aveva fatto il tifo per noi"