Roma, gli amletici dubbi di una agitata vigilia di derby
Calcio
LO SCENARIO. Mentre si affaccia l'ipotesi di una cessione della Società a Francesco Angelini (che smentisce) viaggio nei malumori e negli interrogativi che in vista della stracittadina preoccupano la squadra e i tifosi... L'ALBUM DEI DERBY
Sul tavolo dell'advisor Rothschild per l'acquisto dell'As Roma ci sarebbe anche l'offerta del re della Tachipirina, Francesco Angelini. Lo riferiscono fonti vicine al dossier, precisando che un'eventuale operazione sarebbe condizionata dalla presenza al fianco dell'industriale farmaceutico di uno o più investitori. L'operazione, secondo le stesse fonti, verrebbe valutata intorno ai 160 milioni di euro per l'acquisto del club giallorosso ai quali aggiungere circa altri 100 milioni per rilanciare la squadra. Ma arriva una smentita dell'interessato: "Il Dr. Angelini ed il suo gruppo smentiscono categoricamente di aver presentato un'offerta per l'acquisto di As Roma" si legge in una nota del gruppo farmaceutico.
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di Gabriele Giustiniani
Si dice che nei derby i numeri contino poco. Se per caso però Ranieri e Reja si fermassero ad osservarli, a sorridere sarebbe ovviamente il tecnico biancoceleste; anche se quegli stessi numeri dicono che lui la Roma non l’ha mai battuta. La scorsa stagione prese la Lazio in una situazione drammatica e la portò a salvarsi, mentre la Roma cominciava ufficialmente la sua “remontada” nei confronti dell’Inter.
Cinque mesi dopo, chi l’avrebbe mai detto? La Lazio vola in testa alla classifica, in solitaria; la Roma, con stessa rosa e allenatore dell’anno scorso più qualche rinforzo, arranca nei bassi fondi. Una squadra che doveva lottare per lo scudetto,che doveva far sognare i tifosi, fino a questo momento ha raccolto solo delusioni e dissensi. La Lazio finora ha mostrato una buona compattezza e anche un discreto gioco, frecce che fino all’anno scorso poteva vantare di avere al proprio arco anche la Roma. Oggi, però, non è così: compattezza e bel gioco sono spariti; ma la squadra è la stessa, forse anche più forte sulla carta, rispetto allo scorso anno. E allora l’interrogativo che ci si può porre è uno solo, inevitabile: perché?
A proposito di cifre, i numeri dicono che Ranieri in nove partite giocate, ha effettuato ben trentotto cambi tattici. Come è possibile che giocatori come Cicinho e Julio Baptista, che in estate erano stati messi in vendita (quasi in offerta) ad altre società adesso invece si dicano parte integrante di un progetto? Come si spiegano tutti questi infortuni e questi costanti ritardi di condizione. Marco Borriello è il solo che in questo momento sta bene fisicamente e, guarda caso, è l’unico giocatore che ha effettuato la preparazione lontano da Trigoria.
Perché, come con Napoli e Parma, Ranieri effettua cambi, per usare un eufemismo, discutibili? Al San Paolo, fuori Borriello quando quest’ultimo era ancora in grado di proseguire; al Tardini stessa sorte è toccata a Vucinic, l’unico giocatore che per caratteristiche poteva far cambiare passo alla squadra e a una manovra apparsa lenta e prevedibile. Come mai il tecnico chiede certe cose e i giocatori ne fanno altre? Sono tutti interrogativi che difficilmente troveranno riposta.
Altro punto delicato è quello della situazione societaria: ormai dovrebbe essere imminente l’inizio della cosiddetta “asta” per aggiudicarsi la proprietà della Roma. Sui nomi degli attuali acquirenti vige la totale riservatezza, anche se secondo alcuni rumors attualmente in testa ci sarebbe Angelucci. Eppure, proposte ne sono state avanzate anche in precedenza, una su tutte quella dell’egiziano Sawiris, il cui interesse però ha trovato riscontro solo nel “no comment” emanato da Unicredit. In questo clima di parziale confusione, la Roma si prepara ad affrontare quella che, a questo punto, diventa la gara più importante. Forse l’ultima spiaggia per provare a raddrizzare la stagione, il derby appunto.
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Cinque mesi dopo, chi l’avrebbe mai detto? La Lazio vola in testa alla classifica, in solitaria; la Roma, con stessa rosa e allenatore dell’anno scorso più qualche rinforzo, arranca nei bassi fondi. Una squadra che doveva lottare per lo scudetto,che doveva far sognare i tifosi, fino a questo momento ha raccolto solo delusioni e dissensi. La Lazio finora ha mostrato una buona compattezza e anche un discreto gioco, frecce che fino all’anno scorso poteva vantare di avere al proprio arco anche la Roma. Oggi, però, non è così: compattezza e bel gioco sono spariti; ma la squadra è la stessa, forse anche più forte sulla carta, rispetto allo scorso anno. E allora l’interrogativo che ci si può porre è uno solo, inevitabile: perché?
A proposito di cifre, i numeri dicono che Ranieri in nove partite giocate, ha effettuato ben trentotto cambi tattici. Come è possibile che giocatori come Cicinho e Julio Baptista, che in estate erano stati messi in vendita (quasi in offerta) ad altre società adesso invece si dicano parte integrante di un progetto? Come si spiegano tutti questi infortuni e questi costanti ritardi di condizione. Marco Borriello è il solo che in questo momento sta bene fisicamente e, guarda caso, è l’unico giocatore che ha effettuato la preparazione lontano da Trigoria.
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Altro punto delicato è quello della situazione societaria: ormai dovrebbe essere imminente l’inizio della cosiddetta “asta” per aggiudicarsi la proprietà della Roma. Sui nomi degli attuali acquirenti vige la totale riservatezza, anche se secondo alcuni rumors attualmente in testa ci sarebbe Angelucci. Eppure, proposte ne sono state avanzate anche in precedenza, una su tutte quella dell’egiziano Sawiris, il cui interesse però ha trovato riscontro solo nel “no comment” emanato da Unicredit. In questo clima di parziale confusione, la Roma si prepara ad affrontare quella che, a questo punto, diventa la gara più importante. Forse l’ultima spiaggia per provare a raddrizzare la stagione, il derby appunto.
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