Chevanton si pente: chiedo scusa a tutti, anche all'arbitro

Calcio
Ernesto Chevanton a petto nudo dopo essere stato espulso e aver lanciato la maglietta verso l'arbitro Gava
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L'attaccante del Lecce, espulso nel primo tempo della partita con la Sampdoria, aveva reagito tirando la maglia verso il direttore di gara Gava: "Non era un fallo da rosso. Mi spiace, spero che tutto questo non mi costi una squalifica troppo lunga"

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"Sono molto dispiaciuto per aver lasciato la squadra in inferiorità numerica nel momento in cui dovevamo recuperare il risultato nella gara di ieri contro la Sampdoria". L'attaccante del Lecce Chevanton attraverso il sito ufficiale dei giallorossi chiede scusa per l'espulsione di ieri contro la Sampdoria e la reazione avuta dopo aver ricevuto il rosso, ovvero quello di lanciare la maglia. "Non penso, comunque, che il fallo che ho commesso su Marilungo meritasse il cartellino rosso - spiega -. Subito dopo aver ricevuto l'espulsione ho avuto un gesto di stizza e per questo voglio chiedere scusa a tutta la gente, ai tifosi, al mister e ai miei compagni e alla società. Ci tengo anche a scusarmi con l'arbitro, Gava, per il comportamento che ho avuto. Ci tenevamo molto ad ottenere un risultato positivo contro i blucerchiati e i miei compagni, sebbene con un uomo in meno e sotto di due gol, hanno avuto una grande reazione e sono andati vicini dall'ottenere un pareggio che, secondo me, sarebbe stato meritato. Ora spero che quello che ho fatto ieri non mi costi molte giornate di squalifica, perché ho una gran voglia di contribuire, assieme ai miei compagni, al raggiungimento della salvezza".

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