Il primo anticipo della 14.a giornata termina 1-1. Rossoneri trascinati dal brasiliano che segna su assist di Ibrahimovic. Nella ripresa è il solito "Pazzo" a replicare. In attesa della risposa della Lazio, il Milan va a +4 in classifica. FOTO
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SAMPDORIA-MILAN 1-1
42' pt Robinho, 13' st Pazzini
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A ognuno la sua dipendenza. Se il Milan appare incapace di vincere quando non va in gol Ibrahimovic, la Sampdoria scopre una dolcissima assuefazione: e se non è Pazzini-dipendente, poco ci manca.
A Marassi finisce 1-1, con un Robinho ispiratissimo che trascina i rossoneri nel primo tempo e l'attaccante blucerchiato che risponde nella ripresa, rallentando la corsa del Milan vittorioso da quattro giornate.
Un pareggio che Di Carlo accoglie con il sorriso, nonostante confermi un dato poco rassicurante: il "Pazzo" è l'unico marcatore della Samp nelle ultime sei giornate (con 5 gol). Quello che, in sostanza, tiene in piedi la baracca da quando manca Cassano.
Dall'altra parte Allegri ha poco da rimproverarsi: il suo Milan gioca bene, scopre partita dopo partita di potersi affidare anche a Robinho, ha trovato l'equilibrio con Seedorf dietro a due punte come il brasiliano e Ibra, che si intendono a meraviglia.
Il gol che sblocca la gara ne è la dimostrazione: è il 42' quando Robinho serve Ibra allargando sulla destra, lo svedese gli chiude il triangolo mettendo il pallone al centro e il brasiliano scarica in rete con una mezza girata di prima sul palo più lontano.
Un gol costruito nel tempo. Il Milan, infatti, parte forte fin dall'inizio: pressing asfissiante nei primi 20' e un'aggressività raramente vista prima. La Samp si difende giocando coperta, con tutti gli uomini dietro la linea della palla pronti a ripartire sfruttando le verticalizzazioni improvvise su Pazzini.
Tissone e Palombo raddoppiano costantemente gli attaccanti rossoneri, con un occhio di riguardo per Seedorf, che nella prima mezz'ora si trova spesso chiuso tra i due e non è in grado di ispirare Ibra e Robinho.
E' proprio il brasiliano, allora, a prendere più volte l'iniziativa, esibendosi in serpentine e accelerazioni che mettono in difficoltà la difesa blucerchiata. Il primo tentativo, da fuori area, dopo neanche un minuto di gioco. Il miglior pezzo di bravura al 22', quando costringe Curci alla paratona con un tiro a giro dal limite dell'area. Fino al gol che sblocca il risultato.
Giusto per chiarire a tutti che in questo momento è l'uomo più in forma del Milan, e che per adesso Ronaldinho può restare comodamente seduto in panchina.
Il pari nella ripresa, su azione d'angolo: Gastaldello ci mette la testa, Pazzini il piattone ravvicinato con cui gira in rete.
Dieci minuti dopo la Samp ci riprova, alla ricerca del colpaccio: Koman crossa in mezzo, Pozzi gira di testa e, sulla parabola insidiosa, Abbiati si supera. La partita d'attacco dei blucerchiati finisce qui: il resto è tutto cuore e chiusure puntuali, con cui gli assalti rossoneri vengono respinti. Compreso l'ultimo diagonale di Robinho, e chi altrimenti, che nel terzo minuto di recupero mette i brividi a Curci.
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42' pt Robinho, 13' st Pazzini
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A ognuno la sua dipendenza. Se il Milan appare incapace di vincere quando non va in gol Ibrahimovic, la Sampdoria scopre una dolcissima assuefazione: e se non è Pazzini-dipendente, poco ci manca.
A Marassi finisce 1-1, con un Robinho ispiratissimo che trascina i rossoneri nel primo tempo e l'attaccante blucerchiato che risponde nella ripresa, rallentando la corsa del Milan vittorioso da quattro giornate.
Un pareggio che Di Carlo accoglie con il sorriso, nonostante confermi un dato poco rassicurante: il "Pazzo" è l'unico marcatore della Samp nelle ultime sei giornate (con 5 gol). Quello che, in sostanza, tiene in piedi la baracca da quando manca Cassano.
Dall'altra parte Allegri ha poco da rimproverarsi: il suo Milan gioca bene, scopre partita dopo partita di potersi affidare anche a Robinho, ha trovato l'equilibrio con Seedorf dietro a due punte come il brasiliano e Ibra, che si intendono a meraviglia.
Il gol che sblocca la gara ne è la dimostrazione: è il 42' quando Robinho serve Ibra allargando sulla destra, lo svedese gli chiude il triangolo mettendo il pallone al centro e il brasiliano scarica in rete con una mezza girata di prima sul palo più lontano.
Un gol costruito nel tempo. Il Milan, infatti, parte forte fin dall'inizio: pressing asfissiante nei primi 20' e un'aggressività raramente vista prima. La Samp si difende giocando coperta, con tutti gli uomini dietro la linea della palla pronti a ripartire sfruttando le verticalizzazioni improvvise su Pazzini.
Tissone e Palombo raddoppiano costantemente gli attaccanti rossoneri, con un occhio di riguardo per Seedorf, che nella prima mezz'ora si trova spesso chiuso tra i due e non è in grado di ispirare Ibra e Robinho.
E' proprio il brasiliano, allora, a prendere più volte l'iniziativa, esibendosi in serpentine e accelerazioni che mettono in difficoltà la difesa blucerchiata. Il primo tentativo, da fuori area, dopo neanche un minuto di gioco. Il miglior pezzo di bravura al 22', quando costringe Curci alla paratona con un tiro a giro dal limite dell'area. Fino al gol che sblocca il risultato.
Giusto per chiarire a tutti che in questo momento è l'uomo più in forma del Milan, e che per adesso Ronaldinho può restare comodamente seduto in panchina.
Il pari nella ripresa, su azione d'angolo: Gastaldello ci mette la testa, Pazzini il piattone ravvicinato con cui gira in rete.
Dieci minuti dopo la Samp ci riprova, alla ricerca del colpaccio: Koman crossa in mezzo, Pozzi gira di testa e, sulla parabola insidiosa, Abbiati si supera. La partita d'attacco dei blucerchiati finisce qui: il resto è tutto cuore e chiusure puntuali, con cui gli assalti rossoneri vengono respinti. Compreso l'ultimo diagonale di Robinho, e chi altrimenti, che nel terzo minuto di recupero mette i brividi a Curci.
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