Beretta si presenta: "Ho il giubbotto anti-proiettile"

Calcio
Il Presidente Gino Corioni con Mario Beretta
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Il neoallenatore del Brescia esordisce scherzando nella conferenza stampa di presentazione: "Buongiorno, sono a disposizione con il giubbotto anti-proiettile". Sullo sciopero: "Avere due settimane sarebbe bello ma sono pronto anche per domenica"

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Alle 13.40 è iniziata ufficialmente l'avventura di Mario Beretta sulla panchina del Brescia. La conferenza stampa di presentazione è stata aperta dal presidente Gino Corioni, dispiaciuto per l'esonero di Beppe Iachini, ma convinto di aver preso la decisione giusta. "Non è un bel compito essere qui a presentare un nuovo allenatore. Se si allena il Brescia si deve sapere che se si è in serie B si deve andare in serie A, se si è in serie A si deve mantenere la categoria - ha spiegato il numero 1 delle rondinelle. Beppe Iachini è stato sfortunato, ma è stato bravissimo. Le cose non andavano bene e abbiamo sopportato troppe sconfitte, ma il cambio era doveroso. Beretta non è mai retrocesso dalla A alla B, è giovane ha entusiamo ed è l'uomo scelto per salvarci.

La prima domanda che gli ho fatto è stata, può salvarsi il Brescia? Lui ha subito risposto di sì ed è stata apposta la firma sul contratto". Al termine dell'intervento, stranamente breve del presidente Corioni, la parola è passata a Mario Beretta. Queste le sue prime parole: "Buongiorno, sono a disposizione con il giubbotto anti-proiettile". Risata scaccia tensione, poi seriamente ha continuato: "Sono un allenatore diverso da quello del Lumezzane (la sua prima esperienza a Brescia nella ex Serie C1 n.d.r), un categoria diversa e un'esperienza diversa, quello era un altro campionato. Ricominciamo una nuova avventura in territorio bresciano sperando di avere miglior fortuna di Iachini, a cui va il mio saluto".

L'analisi del nuovo tecnico parte dalla classifica attuale delle Rondinelle: "Il Brescia non merita la classifica che ha, io porterò con il mio staff la mia esperienza. Obiettivo è rimanere in categoria, spero che questo traguardo possa essere centrato il prima possibile ma se arrivasse all'ultima giornata andrebbe bene lo stesso. Ricreare stimoli e entusiasmo è la priorità in questo momento". Sulla possibilità di variare il modulo Beretta apre a nuovi scenari.

"Ogni allenatore ha la sua filosofia di lavoro, i suoi principi che devo trasferire alla squadra. Quando si subentra significa che qualche cosa non va, e che l'aspetto psicologico deve essere rivisto". L'ex allenatore di Siena, Torino e Chievo, tra le altre specifica la situazione contrattuale: "Non ci siamo detti nulla, abbiamo solo stabilito che si termina la stagione e poi vedremo il futuro. La mia decisione di venire a Brescia deriva dal fatto che è una società di grande tradizione, ambita da giocatori, allenatori e dirigenti".

L'argomento si sposta sulla rosa a sua disposizione. "Conosco Bega dalla primavera del Monza, Zoboli e Sereni per poco tempo a Torino, gli altri li conosco per averli affrontati sul campo. Quando ho visto la squadra giocare? Spesso, compreso sabato scorso con il Milan. Il Brescia ha bisogno dei gol: fa tutto bene ma manca la ciliegina sulla torta". La prima domanda tecnica non poteva che essere sul trio Caracciolo-Eder-Diamanti, tanto criticato nella gestione Iachini. Per Beretta imprescindibile? "Ci sono altri calciatori di qualita' oltre a loro, abbiamo bisogno di tutti per la salvezza. Anche chi gioca due partite ha le caratteristiche per fare la differenza". Parlando di schemi e disposizioni tattiche, Beretta spiega che il "4-3-1-2 e' un sistema di gioco che va preso in considerazione per le caratteristiche della squadra, anche se come ogni compagine una formazione nell'arco della gara deve sapere giocare con due moduli diversi".

Lo sciopero dei calciatori potrebbe dare una mano a Beretta che così avrebbe più tempo per preparare il suo debutto sulla panchina delle Rondinelle. "Dal punto di vista del lavoro credo che lo sciopero non incida sulla partenza della mia avventura: avere due settimane sarebbe bello ma sono pronto come se la squadra dovesse scendere in campo domenica con la Sampdoria". Gennaio è vicino, così come il mercato ma Beretta glissa così come Corioni che scuote la testa: "Non abbiamo avuto tempo di parlare di mercato, abbiamo fatto tutto in fretta, in più voglio verificare la situazione della squadra e conoscere meglio i miei nuovi giocatori".

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