Se questo è sport: non giocano per lutto, la Figc li punisce

Calcio
I "Giovanissimi" della Lucchese (foto gentilmente concessa da Alcide Lucca)
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Nel torneo regionale Giovanissimi, Lucchese e Fiorentina si sono rifiutate di scendere in campo a dicembre per l'improvvisa morte del papà di un calciatore. La Disciplinare ha confermato la doppia sconfitta a tavolino. Quel campionato è chiamato Fair Play

di ALFREDO ALBERICO

La storia dello sport  è piena di riferimenti ai valori, quelli che ogni disciplina porta o dovrebbe portare con sé. E' il cosiddetto fair play, già cavallo di battaglia del "Barone" Nils Liedholm; lealtà e rispetto dell'avversario, si sente dire da più parti, sono idee da diffondere soprattutto tra i più piccoli. Poi però succede che ogni buon proposito vada a farsi benedire in nome del regolamento, della fredda norma da applicare. Una storia pallonara tutta italiana è quella che ha coinvolto la categoria dei Giovanissimi regionali della Toscana, ragazzi di non più di 12 anni, in occasione della partita tra Lucchese e Fiorentina dello scorso dicembre. Una volta al campo, si diffonde la notizia della morte improvvisa del papà di uno degli atleti. Sensibilità e buon senso convincono tutti a non giocare. Tutti tranne il giudice sportivo, che stabilisce le sconfitta a tavolino per entrambe le squadre (3-0) e una multa di circa cento euro. Parte il ricorso.

"I nostri ragazzi erano nello spogliatoio. Piangevano per il dolore che aveva colpito il capitano, ma anche per il loro, dato che si trattava di una persona che conoscevano bene. La solidarietà degli avversari è stata immediata. Così abbiamo consegnato all'arbitro, un 17enne, una dichirazione congiunta per esprimere la volontà di annullare la gara", spiega Dino Sironi, dirigente della Lucchese.

A distanza di due mesi la Commissione Disciplinare della Federcalcio ha confermato le sanzioni. "In sede di giudizio - aggiunge Sironi - c'è stata l'occasione da parte nostra di spiegare i fatti. I giudici hanno anche lodato la chiarezza con la quale sono stati esposti. Ma già prima del responso sentivamo che le regole non ci avrebbero dato ragione". E così è stato.

Le società non ricorreranno alla Caf. "Ci fermiamo qui perché non ci interessa né la multà né la penalizzazione - conclude il dirigente -. Speravamo solo che per una volta il buon senso potesse prevalere sulla rigidità delle regole. Le abbiamo violate? Non siamo pentiti e lo rifaremmo ancora. Ai nostri ragazzi abbiamo spiegato che questa è una delle stranezze, uno dei piccoli torti, con i quali nella vita dovranno fare i conti. Ma andiamo avanti con l'entusiasmo di sempre".

Lucchese e Fiorentina "andranno avanti" nel loro torneo che, ironia della sorte, è denominato Fair Play. Ma questo il regolamento non lo sa.

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