Milan, il segreto di Allegri: il miglior attacco è la difesa
CalcioNon solo Ibra, Pato o Robinho. Con Thiago Silva, Nesta e i due mastini Van Bommel e Gattuso, il tecnico rossonero ha costruito una squadra più equilibrata e che concede poco. Miglior retroguardia del torneo, ingrediente necessario per vincere lo scudetto
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di AUGUSTO DE BARTOLO
Due partite decisive per imboccare il sentiero che porta dritto allo scudetto. Napoli, prima, Juve poi, due gare in cui, qualcuno ci avrebbe scommesso, la difesa del Milan avrebbe subito gol perché da una parte, pur senza Lavezzi, Cavani incuteva timore e dall'altra l'ex Matri rappresentava una minaccia non indifferente per la porta di Abbiati. E invece non è arrivata nessuna gioia per gli avversari e se contro la formazione di Mazzarri è c'è stata anche una quasi goleada, a Torino è bastato il minimo sforzo, sottoporta, per portare a casa un risultato prezioso.
E allora non solo Ibrahimovic, Robinho o Pato che sono i cannonieri di questa squadra, ma anche Thiago Silva, Nesta, Van Bommel, Gattuso, Abate e ora anche Jankulovski, oltre ad Antonini, sono il punto di forza di un Milan che concede pochissimo. Miglior difesa del campionato con 20 gol subiti (16 se non ci fosse stata la sciagurata gara con l'Udinese). Numeri che la dicono lunga sull'equilibrio di una squadra che, negli ultimi anni aveva la coperta sempre corta: sbilanciata in avanti, vulnerabile in difesa o, al contrario, solida dietro ma poco incisiva in attacco.
Allegri è riuscito nella costruzione di un puzzle perfetto nel quale ogni tassello va al posto giusto. Van Bommel, probabilmente, era il punto d'equilibrio che mancava dopo gli infortuni, ripetuti, di Pirlo. Quantità, qualità ed esperienza con Gattuso a formare uno scudo davanti alla difesa mai lasciata sola uomo contro uomo. Più che l'attacco, scontato dire che è forte, è la difesa a fare la differenza per una squadra che quando vinse l'ultimo Scudetto, nel 2003-2004, subì soltanto 24 gol (seconda retroguardia del campionato) nell'allora girone unico a 18 squadre. Questo e Gattuso che segna un gol decisivo non possono essere solo coincidenze.
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E allora non solo Ibrahimovic, Robinho o Pato che sono i cannonieri di questa squadra, ma anche Thiago Silva, Nesta, Van Bommel, Gattuso, Abate e ora anche Jankulovski, oltre ad Antonini, sono il punto di forza di un Milan che concede pochissimo. Miglior difesa del campionato con 20 gol subiti (16 se non ci fosse stata la sciagurata gara con l'Udinese). Numeri che la dicono lunga sull'equilibrio di una squadra che, negli ultimi anni aveva la coperta sempre corta: sbilanciata in avanti, vulnerabile in difesa o, al contrario, solida dietro ma poco incisiva in attacco.
Allegri è riuscito nella costruzione di un puzzle perfetto nel quale ogni tassello va al posto giusto. Van Bommel, probabilmente, era il punto d'equilibrio che mancava dopo gli infortuni, ripetuti, di Pirlo. Quantità, qualità ed esperienza con Gattuso a formare uno scudo davanti alla difesa mai lasciata sola uomo contro uomo. Più che l'attacco, scontato dire che è forte, è la difesa a fare la differenza per una squadra che quando vinse l'ultimo Scudetto, nel 2003-2004, subì soltanto 24 gol (seconda retroguardia del campionato) nell'allora girone unico a 18 squadre. Questo e Gattuso che segna un gol decisivo non possono essere solo coincidenze.