Il Brescia è a metà dell'opera: 7 partite per il miracolo
Calcio
Tornata al successo dopo sei turni, la squadra di Iachini vede ora dimezzato il distacco dal quartultimo posto: il Lecce è a +2. Eder inizia ad essere decisivo. Ora quattro trasferte, con Samp e Cesena gli scontri decisivi. Al Rigamonti arriverà il Milan
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Le scommesse dicevano 1. Ma non era scontato battere il Bologna. E Iachini per primo lo sapeva. Per lui poteva anche essere l'ultima panchina con il Brescia, se non fossero arrivati i tre punti. Che mai come sabato dovevano arrivare. Il Brescia non vinceva da sei partite. Certo, il pareggio con l'Inter aveva dato morale, subito affossato dalla sconfitta con la Juve. Ma alle rondinelle servivano punti.
Con la vittoria sul Bologna, il Brescia rimane al penultimo posto. Cambiano però le prospettive salvezza. Perché ora il quartultimo posto è a soli 2 punti. Il Lecce, a quota 31, ha scavalcato il Cesena. E così Caracciolo e compagni ora guardano con tanta attenzione al calendario per vedere dove bisognerà cercare i punti salvezza.
Sette partite, quattro in trasferta. Le prossime, due, di fila, a Cagliari e Genoa. Contro squadre già salve, vero. Ma i liguri devono salvare la panchina al proprio allenatore, mentre Donadoni in casa è un osso duro. Poi al Rigamonti arriverà il Milan, a Pasqua. Detto che il Brescia sa come si fermano le grandi, non sarà facile far inciampare i rossoneri, lanciati verso lo Scudetto. Poi inizia il ciclo di fuoco, con le dirette concorrenti per la salvezza. Sampdoria, Catania (che però ha una posizione di classifica migliore) e Cesena. Si chiude in casa con la Fiorentina.
Iachini sembra aver deciso di affrontare questo finale di stagione di petto. Su tutti, spicca il rendimento crescente di Eder, pedina fondamentale con la sua velocità in questo finale di stagione. I gol dei difensori e dei centrocampisti sono il segnale che lo sforzo che stanno mettendo in campo le rondinelle è massimo. C'è un centenario da festeggiare con la salvezza.
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Le scommesse dicevano 1. Ma non era scontato battere il Bologna. E Iachini per primo lo sapeva. Per lui poteva anche essere l'ultima panchina con il Brescia, se non fossero arrivati i tre punti. Che mai come sabato dovevano arrivare. Il Brescia non vinceva da sei partite. Certo, il pareggio con l'Inter aveva dato morale, subito affossato dalla sconfitta con la Juve. Ma alle rondinelle servivano punti.
Con la vittoria sul Bologna, il Brescia rimane al penultimo posto. Cambiano però le prospettive salvezza. Perché ora il quartultimo posto è a soli 2 punti. Il Lecce, a quota 31, ha scavalcato il Cesena. E così Caracciolo e compagni ora guardano con tanta attenzione al calendario per vedere dove bisognerà cercare i punti salvezza.
Sette partite, quattro in trasferta. Le prossime, due, di fila, a Cagliari e Genoa. Contro squadre già salve, vero. Ma i liguri devono salvare la panchina al proprio allenatore, mentre Donadoni in casa è un osso duro. Poi al Rigamonti arriverà il Milan, a Pasqua. Detto che il Brescia sa come si fermano le grandi, non sarà facile far inciampare i rossoneri, lanciati verso lo Scudetto. Poi inizia il ciclo di fuoco, con le dirette concorrenti per la salvezza. Sampdoria, Catania (che però ha una posizione di classifica migliore) e Cesena. Si chiude in casa con la Fiorentina.
Iachini sembra aver deciso di affrontare questo finale di stagione di petto. Su tutti, spicca il rendimento crescente di Eder, pedina fondamentale con la sua velocità in questo finale di stagione. I gol dei difensori e dei centrocampisti sono il segnale che lo sforzo che stanno mettendo in campo le rondinelle è massimo. C'è un centenario da festeggiare con la salvezza.
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