Gattuso: meritiamo lo scudetto. Galliani: fair play dannoso
CalcioMentre il centrocampista del Milan parla di campionato a due giorni dal match con la Samp ("Siamo da oltre venti giornate in testa, sarebbe giusto"), l'ad punta il dito partendo dal ko dell'Inter: la Uefa penalizza le squadre italiane. GUARDA LE FOTO
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"Il fair play finanziario fa male all'Italia". All'indomani dell'eliminazione dalla Champions League dell'Inter, ultima superstite nelle coppe europee, l'ad del Milan Adriano Galliani lancia il suo allarme, convinto che con la riforma voluta dalla Uefa "non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali".
"Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà né agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall'Uefa - ha osservato Galliani a Sky -. Il Real fattura 450 milioni, il Barça 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile".
L'ad rossonero ha notato poi che il calcio è "un mercato aperto: ormai in Inghilterra le cinque più grandi squadre sono di investitori stranieri, ben vengano anche in Italia. Desidererei, però - ha puntualizzato -, che ci fossero regole uguali per tutti, altrimenti si tratta di concorrenza sleale. Venti anni fa il Milan fatturava più del Real, oggi la metà. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero".
A portare il discorso sul campionato, ci pensa invece un veterano rossonero. "Siamo da oltre venti giornate in testa, abbiamo battuto per due volte sia il Napoli sia l'Inter, che sono seconda e terza in classifica". Anche per questo Rino Gattuso non ha dubbi: "Penso che ce lo meritiamo questo scudetto. Ma mancano sei partite, speriamo bene". Ai microfoni di Verissimo, il centrocampista rossonero parla a tutto campo, della sua vita privata e soprattutto di quella in spogliatoio. Dove negli ultimi giorni l'argomento più gettonato è stato la squalifica di Zlatan Ibrahimovic (guarda le foto del Tapiro). La società ha ripreso lo svedese, mentre Gattuso se n'è guardato bene: "Ma hai visto quanto è grosso? - ha sorriso il mediano -. A Ibra non ho detto niente perché avevo paura di prenderle!".
Da gennaio nello spogliatoio di Milanello è arrivato anche Antonio Cassano (guarda le cassanate di Beautiful Lab). "Lo conoscevo già da prima - ha raccontato Gattuso - E' un bravissimo ragazzo ma quando sbrocca sbrocca. Diciamo che devi essere bravo a non farlo sbroccare. Quando vedi che gli sta partendo l'embolo, gli stai vicino e lo calmi". Infine il milanista ha spiegato che la sua carriera è "quasi al capolinea. Manca poco per appendere le scarpe a chiodo. Ho 33 anni e per il ruolo in cui gioco posso ancora andare avanti due anni ma poi lascerò. "Sono orgoglioso - ha concluso - di non avere rammarichi, ho fatto tutto quello che volevo fare. In futuro mi piacerebbe allenare i ragazzini".
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"Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà né agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall'Uefa - ha osservato Galliani a Sky -. Il Real fattura 450 milioni, il Barça 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile".
L'ad rossonero ha notato poi che il calcio è "un mercato aperto: ormai in Inghilterra le cinque più grandi squadre sono di investitori stranieri, ben vengano anche in Italia. Desidererei, però - ha puntualizzato -, che ci fossero regole uguali per tutti, altrimenti si tratta di concorrenza sleale. Venti anni fa il Milan fatturava più del Real, oggi la metà. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero".
A portare il discorso sul campionato, ci pensa invece un veterano rossonero. "Siamo da oltre venti giornate in testa, abbiamo battuto per due volte sia il Napoli sia l'Inter, che sono seconda e terza in classifica". Anche per questo Rino Gattuso non ha dubbi: "Penso che ce lo meritiamo questo scudetto. Ma mancano sei partite, speriamo bene". Ai microfoni di Verissimo, il centrocampista rossonero parla a tutto campo, della sua vita privata e soprattutto di quella in spogliatoio. Dove negli ultimi giorni l'argomento più gettonato è stato la squalifica di Zlatan Ibrahimovic (guarda le foto del Tapiro). La società ha ripreso lo svedese, mentre Gattuso se n'è guardato bene: "Ma hai visto quanto è grosso? - ha sorriso il mediano -. A Ibra non ho detto niente perché avevo paura di prenderle!".
Da gennaio nello spogliatoio di Milanello è arrivato anche Antonio Cassano (guarda le cassanate di Beautiful Lab). "Lo conoscevo già da prima - ha raccontato Gattuso - E' un bravissimo ragazzo ma quando sbrocca sbrocca. Diciamo che devi essere bravo a non farlo sbroccare. Quando vedi che gli sta partendo l'embolo, gli stai vicino e lo calmi". Infine il milanista ha spiegato che la sua carriera è "quasi al capolinea. Manca poco per appendere le scarpe a chiodo. Ho 33 anni e per il ruolo in cui gioco posso ancora andare avanti due anni ma poi lascerò. "Sono orgoglioso - ha concluso - di non avere rammarichi, ho fatto tutto quello che volevo fare. In futuro mi piacerebbe allenare i ragazzini".
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