Dalla Samp al Calais, i sogni di gloria finiti in polvere

Calcio
Le lacrime di Palombo al momento della retrocessione in serie B della sua Sampdoria
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Dalla Champions League alla B in pochi mesi. I blucerchiati non sono gli unici ad essere passati dal sogno all'incubo: dai dilettanti francesi che sfiorarono l'impresa al "triplete al contrario" del Leverkusen, dal Chievo al Celta, quanti sogni infranti

FOTO - Dramma retrocessione, lacrime Samp
Succedeva a gennaio: Samp, i tifosi su Facebook dopo gli addii di Cassano e Pazzini


di Matteo Veronese

Il 24 agosto, al minuto 92' della gara di ritorno del turno preliminare contro i tedeschi del Werder Brema, la Sampdoria aveva un piede e mezzo nella fase a gironi della Champions League, prima che Rosenberg e Pizarro nei supplementari risvegliassero bruscamente i blucerchiati dai loro sogni d'Europa. Ieri, al termine di una stagione per molti versi incredibile, l'1-2 a Marassi contro il Palermo ne ha sancito il ritorno in serie B, 8 anni dopo. In 9 mesi dal palcoscenico più prestigioso all'inferno della serie cadetta. Elencarne i motivi sarebbe ripetitivo e futile, e un ulteriore colpo al cuore dei tifosi della Doria.

I quali però, in momenti bui come questo, possono consolarsi sapendo di non essere i soli ad aver vissuto stagioni così emozionalmente altalenanti. Restando in Italia, anche il Chievo nel 2006 riuscì a compiere la medesima "impresa": a un passo da uno storico accesso alla fase finale della competizione europea per club più importante, fu eliminato dal Levski Sofia per poi retrocedere a fine stagione, nonostante il ritorno sulla panchina gialloblù dell'eroe del "miracolo Chievo" Gigi Delneri.

Anche entrare in Champions League per la prima volta nella propria storia e passare la fase a gironi può costare caro. L'entusiasmo dell'impresa, condita anche con un successo importante a San Siro ai danni del Milan, non bastò nel 2004 al Celta Vigo, eliminato agli ottavi di Champions dall'Arsenal ma penultimo in campionato e quindi retrocesso in Seconda divisione.

Un caso particolare e unico nella storia è quello del Calais: nel 2000 la squadra francese, composta da giocatori dilettanti e militante da qualche anno nella 4a serie, compì un'impresa storica riuscendo ad avanzare nella Coppa di Francia, eliminando anche squadre del calibro del Bordeaux fino ad arrivare a disputare l'ultimo atto nello stadio che due anni prima era stato palcoscenico della finale della Coppa del Mondo. La sconfitta, arrivata solo all'89 su rigore, interruppe la favola Calais. L'anno seguente la squadra si classificò ultima in campionato, retrocedendo in quinta divisione.

Le squadre che assorbono meglio certe delusioni sembrano essere quelle tedesche. A partire proprio dal Werder Brema che, eliminata la Sampdoria dalla corsa all'Europa, è uscita dalla massima competizione già nella fase a gironi e in Bundesliga si è salvata solo alla penultima giornata. Peggio ancora ha fatto la rivelazione Schalke, arrivata fino in semifinale di Champions League eliminando l'Inter campione in carica ma chiudendo il campionato a soli 4 punti dalla salvezza. Caso limite fu quello del Bayer Leverkusen nel 2004: le "aspirine" misero a segno un poco invidiabile "triplete al contrario", perdendo le finali di Champions e Coppa di Germania e arrivando seconde in campionato. La stagione seguente si salvarono aritmeticamente solo all'ultima giornata, chiudendo quartultime a 4 punti dalla zona retrocessione.

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