Inter, Pechino maledetta. Gasp: "Diventeremo meno remissivi"

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Due stagioni fa con la Lazio, quest'anno contro il Milan: per i nerazzurri due sconfitte su due al "Nido d'uccello". Ma il tecnico promette un atteggiameto molto diverso con l'inizio del campionato. Il migliore e il peggiore della gara? La stampa è divisa

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di Emanuela Serra

Dall'altra parte del mondo, a Pechino, qualcosa si è capovolto. I giudizi, intanto, su una partita che è cambiata almeno cento volte. E che poteva finire in ogni modo. Neppure i giornali sono d'accordo. Per la Gazzetta il migliore dell'Inter è Sneijder, per il Corriere dello Sport la vera sorpresa è Obi. Il peggiore del Milan? Ci si divide tra Abbiati e Van Bommel. Meglio l'Inter dei primi 35 minuti o il Milan cinico di Ibra e Boateng? Peggio Eto'o o Gasperini? Sufficienze sbarazzine, date alla leggera, ma tutti concordi nel dire che questo Sneijder, Moratti proprio non dovrebbe cederlo.

Ma intanto è finita così. Con Ibra ad alzare la sua seconda Coppa rossonera in tre mesi, un urlo in faccia all'Inter. Come quello di Gallinari, tifosissimo rossonero, che a Pechino proprio non poteva esserci, ma su Twitter ha iniziato a cantare come un pazzo. Festeggiava, proprio mentre Ibra alzava la Coppa.

L'Italia è roba sua, non c'è storia e vale anche se si gioca in Cina, almeno in questo il mondo non si è capovolto. Ma le gerarchie, bè quelle si. Prima lo scudetto e poi la Supercoppa  non sono più solo casa nerazzurra. Inter in finale per 7 anni consecutivi. Ma nel nido d'Uccello di Pechino, due sconfitte su due. Prima con la Lazio di Delio Rossi, e ora con il Milan di Allegri. Identico risultato, sorte avversa. Anche se questa volta Gasperini non ci sta. "Non saremo così remissivi tra un mese" ha detto l'allenatore nerazzurro.

Con il rientro dei sudamericani lasciati davanti alla tv per non compromettere il loro riposo. Anche qui all'opposto del Milan, si vedrà chi avrà avuto ragione. E forse anche con Sneijder, l'unico ad aver dato la sensazione in campo, di volere portare a casa più di tutti quella Coppa. Nervosismo da campione o voglia di addio? E' ancora presto per dirlo. In Cina, si sa, tutto è capovolto.

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