Sciopero Serie A, appuntamento in Lega: si decide il 19

Calcio
Il presidente della Lega di serie A assicura che si sta lavorando per evitare lo sciopero
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Il presidente Beretta ha incontrato il numero 1 della Figc Abete in un colloquio definito positivo in vista dell'accordo sul contratto che si discuterà nel prossimo consiglio di Lega. Per i calciatori i club devono tener fede a un accordo già raggiunto

NEWS - L'ultimatum dei Capitani di A: "Contratto o non si gioca"

Primo, sebbene piccolo, passo avanti nella mediazione del presidente federale, Giancarlo Abete, sulla vertenza del contratto collettivo tra calciatori e Lega di serie A. Abete, che dopo un incontro ha chiesto per lettera al presidente della Lega Beretta di anticipare all'assemblea del 19 agosto l'esame delle richieste dell'Aic, ha infatti ottenuto una risposta positiva. Dell'argomento, dunque, la confindustria del pallone parlerà il 19 a Milano quando ci saranno ancora tempi tecnici sufficienti prima dell'avvio del campionato (previsto il 27) per scongiurare l'azione di forza dei giocatori annunciata ieri dai capitani di serie A.

"Abbiamo avuto un incontro con Abete che è stato molto positivo. Stiamo tutti lavorando per evitare lo sciopero dei giocatori che non ha nessun senso e farebbe male a tutto il sistema del calcio", aveva affermato Beretta al termine del colloquio con Abete. "L'accordo è a portata di mano - aveva spiegato il presidente della Lega di serie A - dobbiamo fare solo l'ultimo passo, noi condividiamo il 90% del merito, mancano alcuni approfondimenti, basta un senso di responsabilità per chiudere la posizione. Adesso abbiamo l'opportunità di far partire un nuovo accordo che deve essere chiaro a 360 gradi".

Uno degli argomenti di discordia riguarda gli allenamenti differenziati: "Abbiamo in molte squadre molte rose ampie per via delle numerose competizioni e si deve lasciare al tecnico la possibilità di organizzare gli allenamenti, credo che sia una posizione logica. Deve prevalere la buonafede, nessuno vuole utilizzare in maniera strumentale questo tipo di aspetto ma le società ci chiedono una definizione più consona alla realtà dei fatti. Qualcuno parla di mobbing? Assolutamente non è pertinente, non conosco società che lavorino contro se stesse, se hanno dei giocatori che sono un patrimonio non vedo nessuno così illogico da penalizzarlo, dobbiamo dare la possibilità agli organi tecnici di scegliere al meglio per ciò che ritengono giusto. Se ci fossero conclamati casi di mobbing ci sono tutti gli strumenti per sanzionarli".

Non cambia linea, invece, il sindacato dei calciatori che ha parlato per bocca del suo rappresentante, Damiano Tommasi, dal ritiro della Nazionale dove ha incontrato gli azzurri: "Sulla firma dell'accordo collettivo non ci sono novità, rimaniamo su quanto già espresso ieri, è un bel segnale la compattezza dimostrata dai giocatori in questa vicenda. Le parole di Beretta? Non sono stupito dalla sua posizione, mi sembra sia quella già espressa in passato sulla vicenda. Ci sono tutti gli elementi per arrivare alla firma molto prima dell'inizio del campionato. Si continua a far passare il messaggio che la trattativa deve concludersi, mentre è già stata conclusa a suo tempo. I contatti che ci sono stati nelle settimane scorse, sono stati tutti per riparlare di un articolo per cui si era già trovata la quadratura, con l'impegno del presidente federale di discuterne, dopo la firma del contratto".

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