Conte non vede l'ora di cominiciare: "La squadra è pronta"

Calcio
Esordio sulla panchina bianconera sempre più vicino per Antonio Conte
L'allenatore della Juventus, Antonio Conte, firma autografi al termine della partitella Juventus A contro Juventus B, 11 Agosto 2011 a Villar Perosa (Torino). ANSA/DI MARCO

Il tecnico bianconero, alla vigilia dell'esordio sulla panchina della Juve contro il Parma, appare emozionato ma sereno: "Sarà un campionato di costruzione perchè abbiamo bisogno di tornare competitivi quanto prima possibile. Bisogna lavorare tanto"

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Antonio Conte e la Juventus sono pronte a iniziare la nuova stagione, ma per capire bene quali siano le sensazioni alla vigilia della gara con il Parma bisogna capire i sentimenti che sta provando il tecnico leccese in queste ore: "Non nascondo che c'è grande emozione – ha detto Conte alla vigilia -. Giovedì ho avuto momenti di emozione molto forte. Non è una panchina come le altre, sarò emozionato ma sarò anche molto lucido. Però è inutile dire che non è come tutte le altre volte".

Come tutte le altre volte è però la vigilia, con tanti dubbi e nodi da risolvere: "Dobbiamo effettuare ancora l'ultimo allenamento però ci sono dei calciatori che vedrò praticamente oggi e saranno fatte tutte le valutazioni che devono essere fatte: mi riferisco a Krasic e Vucinic. Voglio però dirlo ora: per me e le mie squadre le partite si vincono anche al 90' o 95' minuto. Spesso e volentieri vedrete che chi entra dalla panchina sarà determinante. Poi magari lo farò giocare la volta dopo e saranno rideterminanti quelli che entrano dalla panchina. Il nostro modo di giocare porta al 60' a 'beccare' difese stanche". Inutile provare a chiedergli se Del Piero sarà in campo dal primo minuto: "Ribadisco il concetto: quando farò la formazione domani terrò conto sicuramente di chi è entrato di più nei meccanismi della squadra e di chi si è allenato di più. Elia ed Estigarribia li ho visti due volte. Ho visto poco anche Vidal. C'è bisogno di allenarsi per capire i meccanismi e quindi farò molto affidamento su chi ha avuto modo di capire la nostra filosofia. Davanti devo dire che è un bell'enigma, quindi mi riservo di valutare durante l'allenamento di oggi e poi farò le necessarie valutazioni".

La squadra, però, è pronta a iniziare questa stagione. "La squadra deve esserlo, certo non mi ha fatto piacere che tre quarti di squadra sia rientrata giovedì. Avrei preferito averli tutti a disposizione per poter lavorare, però la squadra è pronta sapendo che ci sono margini di miglioramento importanti". Parlando di giocatori, d'obbligo la domanda su Amauri: "La vicenda Amauri è stata fin da subito ben chiara. Io mi atterrò sempre alle disposizioni societarie. Ognuno deve rispondere dei propri comportamenti e delle proprie azioni, sia da una parte che dall'altra". Nessun obiettivo prefissato e dichiarato, per il momento. A chi chiede almeno un terzo posto per accedere alla prossima Champions League, Conte risponde: "Quel che ritengo è che questa squadra debba centrare un campionato di costruzione, perchè come abbiamo detto abbiamo bisogno di tornare competitivi quanto prima possibile e quindi c'è bisogno di lavorare tanto. La posizione finale in classifica sarà la conseguenza di quello che faremo vedere sul campo. A parole dobbiamo tradurlo con i fatti fin da domani, contro un cliente molto difficile che nelle ultime tre partite con la Juventus ha sempre vinto".

E, a proposito di cliente difficile, domani dall'altra parte della barricata ci sarà un Sebastian Giovinco che Conte avrebbe voluto tenere alla Juve: "Giovinco, e lui lo sa, non è che mi piace da quest'anno perchè ho sempre cercato di portarlo nelle precedenti mie esperienze. E' un giocatore che apprezzo molto, però dico anche che ci sono delle leggi di mercato da seguire e queste dicono che dovesse restare a Parma per quest'anno. E' nostro a metà e questo è un bene, ma domani sarà un avversario".

Conte non stila nessuna griglia di partenza: "Chi e quante le squadre ci partono davanti? Si possono dare dei numeri, da uno a sei visto che lo scorso anno siamo arrivati settimi. Potrei anche dire nessuno. In questo momento potrei dire qualsiasi cosa, ma queste risposte sarà il campo a darle. La partita di ieri fa capire che sarà un campionato equilibrato e sicuramente i valori sono saliti da parte di tutti". Conte ha poi risposto a chi gli domandava della sensazione di stare in panchina in mezzo alla gente (le panchine dello Juventus Stadium sono all'inglese, ndr): "Da quelle scale sarà un saliscendi abbastanza importante. Per esperienza mi piace vivere la partita a bordo campo e non penso che andrò contro le mie abitudini. Mi piace che il calciatore mi senta presente. Cercherò ogni tanto di sedermi, però è difficile staccarsi dalle vecchie abitudini". Infine la scaramanzia: nelle ultime tre stagioni due allenatori partenti non hanno finito la stagione (Ranieri e Ferrara) e uno ci è arrivato a stento al fondo (Delneri). Conte non fa scongiuri: "Io penso non sia un discorso di scaramanzia - ha concluso l'allenatore della Juventus -. La fortuna e la sfortuna sono importanti, però dico anche che la fortuna bisogna portarsela dalla propria parte perchè chi vince è bravo e fortunato".