Cagliari, riecco Ballardini: "Sapevo che sarei tornato"
CalcioIl tecnico romagnolo rileva Ficcadenti: nella stagione 2007-2008 subentrò a Sonetti e raggiunse una salvezza che pareva utopica. "L'ossatura della squadra è la stessa che, tre anni fa, fui io a costruire", ha detto ripresentandosi in Sardegna
Panchine bollenti: chi non mangerà il panettone?
Davide Ballardini è il nuovo tecnico del Cagliari, il terzo di questa stagione. L'ex allenatore di Palermo, Lazio e Genoa, è giunto in città mercoledì mattina e ha firmato il contratto con il presidente Massimo Cellino. Con Ballardini fanno parte dello staff tecnico il vice Carlo Regno, i collaboratori tecnici Stefano Melandri e Andrea Rinaldi, ed il preparatore dei portieri Nico Facciolo. Dopo la firma sul contratto, Ballardini nel pomeriggio dirigerà il suo primo allenamento ad Assemini.
E' arrivato con lo stesso entusiasmo di quando aveva raccolto una scommessa praticamente già persa tre anni fa e invece riuscì a salvare un Cagliari ultimo in solitaria al termine del girone di andata. Riparte da quegli ottimi ricordi l'avventura di Davide Ballardini a Cagliari dopo che i rapporti con il presidente Massimo Cellino si erano interrotti in maniera abbastanza brusca per il rifiuto del tecnico di Ravenna di rinnovare il contratto dopo l'entusiasmante cavalcata. "In cuor mio non sapevo quando, ma sapevo che prima o poi sarei tornato. Il presidente Cellino mi ha chiamato ieri pomeriggio, intorno alle tre, e mi ha chiesto se avevo voglia di tornare. Io ho risposto subito di sì ed eccoci qui". La voglia è sempre la stessa e pur potendo fruire di una settimana di lavoro in più per preparare la gara contro l'Inter alla ripresa dopo la sosta, Ballardini si è subito rimboccato le maniche. "La chiacchierata con la squadra è durata due minuti, giusto il tempo per conoscere i nuovi e poi tutti in campo".
Così come fece nella sua precedente avventura in Sardegna, il tecnico romagnolo vuole parlare con i fatti, partendo da una ossatura di base che, sia come uomini che tatticamente, è rimasta pressoché uguale a quella che lui aveva lasciato. "Una base che è nata proprio con me ed è rimasta la spina dorsale di questa squadra". Ci sarà tempo per
affrontare i discorsi sulla astinenza dal gol e sulla posizione di un uomo chiave come Cossu che lui stesso aveva rilanciato dopo alcune stagioni deludenti. "Intanto mi ha già fatto arrabbiare perché oggi non c'era e difficilmente sarà a disposizione per Milano a causa di qualche problema fisico". Dovrà prima di tutto dare serenità e grinta ed una squadra che ultimamente sembrava essersi smarrita, ma il fatto che ancora una volta abbia accettato la Sardegna rifiutando piazze che conosce molto bene come Bologna e Cesena, vuol dire che crede nella sua squadra. "E' una bella responsabilità ma allo
stesso tempo molto affascinante e noi siamo molto emozionati e allo stesso tempo determinati. Perché il no a Bologna e Cesena? La prima è una buona squadra ma non eravamo convinti di poter svolgere bene il nostro lavoro per questioni tecniche mentre a Cesena ci sono cresciuto a avrei rischiato di ammalarmi e di provare vergogna se non avessimo centrato gli obiettivi".
Per il tecnico romagnolo si tratta della terza esperienza da allenatore nel capoluogo sardo: cinque anni fa venne esonerato dopo 9 partite conquistando pochi punti e senza aver mai vinto una gara, ma nella stagione 2007-2008 si prese la sua rivincita portando alla salvezza una squadra data per spacciata dopo l'avvio catastrofico di Nedo Sonetti. Al termine di quella stagione Ballardini decise di non rinnovare il rapporto con Cellino, ma oggi il presidente rossoblù ha scelto proprio lui per rialzare la testa dopo i deludenti risultati raccolti da Ficcadenti.
Alla fine è rifiorito l'amore per Cagliari e la Sardegna, ma ora i tifosi si aspettano da Davide Ballardini che, alla sua terza esperienza in rossoblù, riesca di nuovo ad essere protagonista, iniziando dalla proibitiva sfida di San Siro, sponda nerazzurra, che attende il Cagliari alla ripresa. I sardi, che non vincono da 5 partite (0-2 a Lecce, il 2 ottobre) hanno perso le ultime due gare senza riuscire a segnare nemmeno un gol.
Cosa ne pensate dell'esonero di Ficcadenti? Discutine nel forum
Davide Ballardini è il nuovo tecnico del Cagliari, il terzo di questa stagione. L'ex allenatore di Palermo, Lazio e Genoa, è giunto in città mercoledì mattina e ha firmato il contratto con il presidente Massimo Cellino. Con Ballardini fanno parte dello staff tecnico il vice Carlo Regno, i collaboratori tecnici Stefano Melandri e Andrea Rinaldi, ed il preparatore dei portieri Nico Facciolo. Dopo la firma sul contratto, Ballardini nel pomeriggio dirigerà il suo primo allenamento ad Assemini.
E' arrivato con lo stesso entusiasmo di quando aveva raccolto una scommessa praticamente già persa tre anni fa e invece riuscì a salvare un Cagliari ultimo in solitaria al termine del girone di andata. Riparte da quegli ottimi ricordi l'avventura di Davide Ballardini a Cagliari dopo che i rapporti con il presidente Massimo Cellino si erano interrotti in maniera abbastanza brusca per il rifiuto del tecnico di Ravenna di rinnovare il contratto dopo l'entusiasmante cavalcata. "In cuor mio non sapevo quando, ma sapevo che prima o poi sarei tornato. Il presidente Cellino mi ha chiamato ieri pomeriggio, intorno alle tre, e mi ha chiesto se avevo voglia di tornare. Io ho risposto subito di sì ed eccoci qui". La voglia è sempre la stessa e pur potendo fruire di una settimana di lavoro in più per preparare la gara contro l'Inter alla ripresa dopo la sosta, Ballardini si è subito rimboccato le maniche. "La chiacchierata con la squadra è durata due minuti, giusto il tempo per conoscere i nuovi e poi tutti in campo".
Così come fece nella sua precedente avventura in Sardegna, il tecnico romagnolo vuole parlare con i fatti, partendo da una ossatura di base che, sia come uomini che tatticamente, è rimasta pressoché uguale a quella che lui aveva lasciato. "Una base che è nata proprio con me ed è rimasta la spina dorsale di questa squadra". Ci sarà tempo per
affrontare i discorsi sulla astinenza dal gol e sulla posizione di un uomo chiave come Cossu che lui stesso aveva rilanciato dopo alcune stagioni deludenti. "Intanto mi ha già fatto arrabbiare perché oggi non c'era e difficilmente sarà a disposizione per Milano a causa di qualche problema fisico". Dovrà prima di tutto dare serenità e grinta ed una squadra che ultimamente sembrava essersi smarrita, ma il fatto che ancora una volta abbia accettato la Sardegna rifiutando piazze che conosce molto bene come Bologna e Cesena, vuol dire che crede nella sua squadra. "E' una bella responsabilità ma allo
stesso tempo molto affascinante e noi siamo molto emozionati e allo stesso tempo determinati. Perché il no a Bologna e Cesena? La prima è una buona squadra ma non eravamo convinti di poter svolgere bene il nostro lavoro per questioni tecniche mentre a Cesena ci sono cresciuto a avrei rischiato di ammalarmi e di provare vergogna se non avessimo centrato gli obiettivi".
Per il tecnico romagnolo si tratta della terza esperienza da allenatore nel capoluogo sardo: cinque anni fa venne esonerato dopo 9 partite conquistando pochi punti e senza aver mai vinto una gara, ma nella stagione 2007-2008 si prese la sua rivincita portando alla salvezza una squadra data per spacciata dopo l'avvio catastrofico di Nedo Sonetti. Al termine di quella stagione Ballardini decise di non rinnovare il rapporto con Cellino, ma oggi il presidente rossoblù ha scelto proprio lui per rialzare la testa dopo i deludenti risultati raccolti da Ficcadenti.
Alla fine è rifiorito l'amore per Cagliari e la Sardegna, ma ora i tifosi si aspettano da Davide Ballardini che, alla sua terza esperienza in rossoblù, riesca di nuovo ad essere protagonista, iniziando dalla proibitiva sfida di San Siro, sponda nerazzurra, che attende il Cagliari alla ripresa. I sardi, che non vincono da 5 partite (0-2 a Lecce, il 2 ottobre) hanno perso le ultime due gare senza riuscire a segnare nemmeno un gol.
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