Conte a Bergamo per il titolo d'inverno: "Voglio il massimo"

Calcio
Dovesse vincere a Bergamo, la Juventus di Conte sarebbe campione d'inverno (Getty)
Juventus' coach Antonio Conte (R) reacts during the Italian serie A football match between Juventus and Cagliari at the Juventus Stadium in Turin on January 15, 2012.  AFP PHOTO / FABIO MUZZI (Photo credit should read FABIO MUZZI/AFP/Getty Images)

Alla vigilia della trasferta con l'Atalanta l'allenatore della Juventus va all'attacco: "Non firmo per l'obiettivo minimo". Il tecnico è un ex: nel 2009 guidò per 13 gare i nerazzurri e diede le dimissioni: "Per me fu comunque una bellissima esperienza"

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A volte ritornano: domani sera, nel secondo anticipo della 19esima giornata di Serie A, la Juventus sarà di scena in casa dell'Atalanta, una sfida che segnerà - tra l'altro - il ritorno a Bergamo di Antonio Conte. Quella nerazzurra, infatti, fu la prima società a dare fiducia all'attuale allenatore juventino nella massima divisione, la sua prima panchina fra i grandi. Non finì bene ma ora, a poco più di tre anni di distanza, Conte torna a Bergamo da capolista, con la consapevolezza che una vittoria significherebbe per la sua Juventus il titolo, platonico quanto si vuole ma comunque notevole, di campione d'inverno. "Ci teniamo a finire davanti a tutti e l'unico modo per farlo è cercare di ottenere i tre punti", dice oggi il tecnico.

Allora finì male, ma a storia tra lui e l'Atalanta sembra quella di due amanti, focosi, passionali, che proprio non trovarono il punto d'incontro per una relazione seria. Non erano pronti. 13 punti in 13 partite, pur sempre un cammino buono per salvarsi, ma nemmeno troppo. L'impressione è che quell'esperienza l'abbia cambiato e fatto crescere. Arrivò a Bergamo da integralista. Si scontrò con il padrone di casa - Doni - e con i tifosi. Non spostò mai di una virgola la squadra dal suo 4-2-4. Di Doni, che vive un momento particolare, Conte oggi parla con signorile fair play: "Stiamo parlando di una persona in difficoltà dal punto di vista umano. Non mi sento di dire assolutamente niente per una questione di rispetto. L'esperienza di Bergamo per me è stata bellissima. Ho avuto un ottimo rapporto con i tifosi atalantini".

Sulla partita, poi, Conte ha le idee chiare: "Il turn-over? Cercherò di mettere in campo la miglior formazione per ottenere il massimo risultato anche in base alla struttura dell'avversario. L'Atalanta ha collezionato ben 26 punti e questo la dice lunga sul campionato che sta facendo e sulla sua forza. Massimo plauso per una squadra in una condizione non ottimale dal punto di vista mentale". Tornando alla sua Juve, Conte non firmerebbe per un terzo posto finale che garantirebbe i preliminari di Champions League. "Non firmo mai per obiettivi minimi. Abbiamo l'obbligo di fare sempre il massimo e di sognare. Se ci tolgono anche il sogno, diventa dura - spiega Conte -. Non avrei firmato a giugno per obiettivi minimi e non firmo oggi. Lo scudetto? Dovremo sempre provare a ottenere il massimo".

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