Scommesse, Doni: nuovo interrogatorio "carico di dettagli"

Calcio
Cristiano Doni è già stato condannato dalla giustizia sportiva a tre anni e sei mesi di sospensione dall'attività

L'ex capitano dell'Atalanta avrebbe confermato le dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria di Cremona davanti ai rappresentanti del procuratore federale Palazzi. Il legale: "Non ci sono fatti nuovi". Revocati i domiciliari a Zamperini. VIDEO

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L'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni avrebbe sostanzialmente confermato le dichiarazioni rese all'autorità giudiziaria di Cremona anche davanti ai rappresentanti del procuratore federale della Figc Stefano Palazzi che l'hanno interrogato oggi a Milano. Lo ha spiegato l'avvocato di Doni, Salvatore Pino, al termine dell'interrogatorio. Non si sarebbe quindi parlato di nuovi episodi o del coinvolgimento di altre persone rispetto a quelle note, anche se Doni ha fornito "alcuni dettagli, di interesse per la giustizia sportiva", ma sempre sugli stessi fatti.

L'avvocato Pino non ha invece voluto confermare che, nel corso dell'interrogatorio, si è parlato della partita Atalanta-Pistoiese dell'agosto 2000 che Doni, in un'intervista ad alcuni quotidiani, aveva detto di essere stata oggetto di combine. "Non posso dire nulla - ha spigato l'avvocato Pino - ma è chiaro a tutti che si tratta di un episodio ormai prescritto". Doni ha lasciato lo studio del suo legale a bordo di un taxi senza rispondere alle domande dei giornalisti.

"E' stato un interrogatorio lungo - ha spiegato l'avvocato Pino - perché è stato carico di dettagli e Cristiano non è stato avaro nel raccontare i fatti". "Aveva già detto tutto quello che sapeva davanti al Gip e oggi c'era solo da aggiungere alcuni dettagli che erano di interesse della procura federale. I fatti sono sempre gli stessi ma si trattava di circostanze, tempi, frasi che sono tipicamente di interesse del giudice sportivo per fare le valutazioni che gli sono proprie". Per il legale, quindi, "si è trattato di una conferma piena di quanto aveva detto al dott. Salvini (Gip di Cremona, ndr) e non ci sono fatti nuovi".

Carrobbio, 8 ore di interrogatorio - Filippo Carobbio è appena uscito dagli uffici romani della Procura della Federcalcio dopo un interrogatorio-fiume di quasi otto ore. Il calciatore dello Spezia, indagato dalla Procura di Cremona nell'ambito dell'inchiesta "Last Bet" sul calcioscommesse, è salito sul taxi senza parlare. "Abbiamo fornito gli opportuni chiarimenti", ha dichiarato l'avvocato di Carobbio senza rivelare nulla sul contenuto dell'interrogatorio.

Zamperini, domiciliari revocati -
L'ex calciatore Alessandro Zamperini, arrestato nell'ambito dell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse, è stato rimesso in liberta. La decisione è stata presa dal Gip di Cremona Guido Salvini che ha accolto l'istanza di revoca degli arresti domiciliari avanzata dagli avvocati Roberto Ruggiero e Antonio Cardamone. Il Gip ha disposto nei confronti di Zamperini l'obbligo di firma due volte a settimana. Zamperini è tra l'altro accusato di aver offerto 200mila euro al giocatore del Gubbio Simone Farina per manipolare Cesena-Gubbio di coppa Italia del 30 novembre 2011.

Signori, fissata il 6 marzo l'udienza -
Il Collegio arbitrale del Tnas (presidente Armando Pozzi, membri Carlo Bottari, Dario Buzzelli) "a seguito della pronuncia dell'Alta Corte di Giustizia Sportiva, che il 21 febbraio scorso ha respinto l'istanza di ricusazione del presidente del Collegio arbitrale presentata dal ricorrente", ha fissato l'udienza della controversia Giuseppe Signori-Figc per il 6 marzo alle 12.

Portanova chiede di essere ascoltato -
Il difensore del Bologna Daniele Portanova, attraverso il suo legale Gabriele Bordoni, ha chiesto di essere sentito "immediatamente, almeno dal procuratore federale" Stefano Palazzi, che sta conducendo un'inchiesta parallela a quella delle procure di Bari e Cremona sul calcioscommesse. Portanova, che ha sempre ribadito la propria estraneità, sarebbe stato coinvolto da alcune testimonianze anche se, come ha confermato Bordoni, "nessuno ci ha ancora comunicato un'iscrizione al registro degli indagati. A forza di chiedere di essere sentiti e non essere recepiti - ha detto il legale - si lascia spazio a troppe fantasie. Si sono lette molte ipotesi, ma sia a Cremona sia a Bari ancora non ci ascoltano. Abbiamo così richiesto di essere sentiti immediatamente da Palazzi, così che almeno lui possa avere modo di consentirci, in una sede istituzionale, di spiegare le cose che dobbiamo spiegare. Cose molto semplici, ma che vanno riferite in sede propria, per mettere fine a ipotesi e congetture ingenerose verso la verità".