Record da Serie A. Il Verona ne fa 11 di fila in casa

Calcio
Il Verona sogna la Serie A, continuando così il traguardo non è poi così irrealizzabile, anzi... (Getty)
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B COME BARONE. Undici vittorie consecutive in casa sono un'impresa: nel 2006/07 ci riuscì anche il grande Genoa di Gasperini. E sono pure un indizio preciso: negli ultimi vent'anni chi vi è riuscito è poi stato promosso nella massima serie

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di DANIELE BARONE

Undici vittorie consecutive in casa sono intanto un'impresa. Tecnica, di carattere, di cuore, magari anche di fortuna qualche volta ma pure quella contribuisce. Sono un record eguagliato nell'almanacco della serie B: nel 2006/07 ci riuscì anche il Genoa di Gasperini. E sono pure un indizio preciso: le altre quattro squadre che, negli ultimi vent'anni, sono riuscite a fare altrettanto sono state poi tutte promosse in A, il Genoa appunto, l'Atalanta un anno prima, il Vicenza 94/95 e la Reggiana 92/93. A Verona staranno facendo scongiuri ma i numeri raccontano spesso storie sincere.

La squadra di Mandorlini, la serie, l'ha aperta un girone fa: mise sotto il Brescia, un gol di Pichlmann quando il 90' era ormai vicino vicino e l'austriaco era entrato da cinque minuti. Caso, intuito, voglia di crederci fino alla fine. Poi non ha sbagliato più un colpo, il Verona, percorso netto fino a venerdì scorso, la gara con il Cittadella, dominata per settanta minuti con il piglio di chi sa quello che vuole e come fare per portarselo a casa. Le parate di Rafael, le geometrie e la forza di Tachtsidis, il magic moment di Juanito Gomez, sei gol nelle ultime quattro partite: l'Hellas, al Bentegodi, un catino di pura passione, è diventata la squadra perfetta. Gli è bastato per arrampicarsi al secondo posto, unica squadra tra le prime sei a vincere nell'ultimo turno, nonostante il bilancio delle gare in trasferta, almeno negli ultimi tre mesi, non sia stato all'altezza e se non fosse stato per la "vittoriona" di Torino sarebbe stato addirittura desolante.

Gode Verona e guarda indietro, ripensa al Cesena e al Novara a cui è riuscito nelle ultime due stagioni il doppio salto dalla Prima Divisione alla A. Si può fare. Quindi, uno sguardo pure davanti, necessariamente, perchè restano otto partite e, per i gialloblu, quattro sono quelle da giocare sul campo di casa. Casa dolcissima casa.