Serie A, ma dove sono finiti i brasiliani che fanno i gol?

Calcio
E' Robinho l'attaccante brasiliano più prolifico della Serie A: 5 centri per lui, tutti su azione (foto getty)
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Per la prima volta negli ultimi 5 anni la classifica dei marcatori del nostro campionato esclude dai piani alti le firme della Seleçao. Nessun attaccante verdeoro chiuderà la stagione in doppia cifra. E Pato ha segnato meno di Juan e Thiago Silva...

Serie A, le probabili formazioni

di VALERIO SPINELLA

"Non è brasiliano però
che gol che fa
il Fenomeno lascialo là
qui c'è Sheva"

(coro dedicato ad Andriy Shevchenko dai tifosi rossoneri, una delle testimonianze dell'equazione popolare brasiliano=gol)

Completate trenta giornate di Serie A, un interrogativo toglie il sonno agli appassionati di statistiche. Dove sono finiti gli attaccanti brasiliani di una volta?
I Pentacampeões, storicamente, hanno sempre fornito al campionato italiano goleador di razza che hanno caratterizzato le diverse epoche del nostro calcio. Scorrendo gli ultimi tre decenni spiccano i nomi di Careca (73 gol in 164 partite col Napoli), Ronaldo - il Fenomeno capace di sommare 58 reti nelle 88 gare giocate tra Inter e Milan -, Kakà (70 centri in 193 partite in rossonero) e Adriano, Imperatore del gol per 77 volte in 180 presenze collezionate con Inter, Fiorentina, Parma e Roma.
E adesso? L'attuale classifica dei marcatori, comandata da Ibrahimovic (22 reti), trova nel laziale Hernanes il primo esponente verdeoro. Il Profeta, che non è nemmeno un centravanti, ha segnato 8 gol, di cui 4 su calcio di rigore. Un bel distacco dallo svedese del Milan.

Il primo attaccante brasiliano della lista è Robinho, che è tutto dire, vista la sua proverbiale efficacia sotto porta: perlomeno le sue 5 reti sono tutte su azione. Tra i suoi connazionali, nessuno sembra avere possibilità concrete di andare in doppia cifra di qui al termine della stagione. Non ce ne vogliano Thiago Ribeiro e Jeda, ma l'ipotesi che si scatenino con una media di un gol a partita nelle prossime otto è alquanto remota.
Il traguardo delle dieci reti stagionali sarebbe stato alla portata di Pato, se non fosse tormentato dagli infortuni. Il Papero, che in campionato è ancora fermo alla segnatura del 27 novembre scorso - quando realizzò la terza rete rossonera nel 4-0 casalingo contro il Chievo - ha lo stesso score dei connazionali Marquinho, Coutinho, Taddei, Lucio e Maicon. Persino i difensori centrali della Seleçao Juan e Thiago Silva gli sono davanti: rispettivamente a quota 3 e 2 gol.

Ma la crisi degli attaccanti brasiliani non riguarda soltanto l'Italia. Se allarghiamo la visuale all'intero continente vediamo che il caso si estende anche ai principali campionati: nella Liga, la classifica del Pichichi è dominata da Cristiano Ronaldo e Messi (37 gol per il portoghese, 36 per l'argentino), seguiti da un connazionale della Pulce, Higuain; sotto il podio il colombiano Falcao, il francese Benzema e gli spagnoli Soldado e Llorente. Nella Premier League comanda un olandese, Robin van Persie: alle sue spalle non c'è l'ombra di un brasiliano, ma ci sono Rooney, Aguero, Demba Ba, Aiyegbeni, Dempsey, Adebayor, Dzeko e Balotelli. E l'aria non cambia se andiamo a guardare i cannonieri della Bundesliga.
Insomma, viene da dire che gli attaccanti brasiliani abbiano deciso di restarsene in patria. Da Neymar, cocco di Pelé, a Oscar, passando per Leandro Damiao, la nuova generazione di fenomeni ha ben pensato di non rischiare l'esperienza europea per assicurarsi un posto nella Seleçao per l'edizione casalinga della Coppa del Mondo.

Si tratta decisamente di una moda nuova. Andando a ritroso negli ultimi 4 anni, infatti, in Serie A non sono mai mancati bomber di spicco provenienti dal Brasile:

2010-11
Pato e Robinho 14 (Milan)
Hernanes 11 (Lazio)

2009-10
Barreto 14 (Bari)
Pato e Ronaldinho 12 (Milan)
Adailton 11 (Bologna)

2008-09
Kakà 16 (Milan)
Pato 15 (Milan)
Amauri 12 (Juventus)
Jeda 11 (Cagliari)

2007-08
Amauri 15 (Palermo)
Kakà 15 (Milan)

Bisogna risalire alla stagione 2006-2007 per ritrovare una crisi dei brasiliani in Serie A. Un'Italia gasata dal Mondiale vinto in Germania domina anche la classifica dei marcatori ed occupa i primi otto posti con Totti, Lucarelli, Riganò, Rolando Bianchi, Amoruso, Spinesi, Toni e Rocchi. Mutu il primo straniero.

La curiosità - Tra gli attaccanti nati in Brasile ancora in attività nel nostro campionato, quello che conta più gol è Amauri: 65, segnati con 5 squadre diverse. Uno col Napoli, 17 col Chievo, 23 con il Palermo, 17 con la Juve e 7 col Parma. Con la Fiorentina è ancora a secco. Un altro segnale della crisi?