I voti di Mario Sconcerti alla stagione bianconera. Pirlo il migliore in assoluto. Voti alti anche per Vidal, Marchisio e Barzagli. Ma è Conte, leader e juventino vero, che ha cullato la sua invenzione senza mai commettere errori. Lo Speciale scudetto

Paradossalmente è stato poco impegnato. Rientra nel fenomeno d'imbattibilità della Juve. Una sola partita di vera difficoltà, all'Olimpico con la Roma, poi sempre una presenza sicura. È stato il grande portiere di una squadra con una grande difesa

Il più discusso. Le sue ripartenze tenevano con il fiato sospeso, poi ha imparato a essere concreto senza perdere qualità. Un po' vanesio, ma sa ricominciare l’azione quasi come Thiago Silva. Lascia poco nella marcatura. Nel girone di ritorno è cresciuto

Lo scudetto è suo per molti motivi. È stato l'architetto di una squadra in costruzione. Il suo acquisto ha convinto gli altri dell'importanza del progetto. Non ci sarebbe stata Juve senza di lui. Ha trascinato tutti con l'abitudine alle grandi partite

Ci sono stati lunghi momenti in cui l'equilibrio della Juve era lui, correva e segnava, è arrivato a fare perfino il trequartista. Poi, alla fine dell'andata, ha pagato la fatica. Non è più stato il migliore, ma aveva già dato tanto. Ha segnato sei gol

Fondamentale. Avrebbe dovuto segnare di più, 8 gol sono pochi. Ha impiegato troppo a capire la squadra, poi è diventato uno dei fantasisti. Non è un numero 1, ha bisogno di mescolarsi con gli altri. Ma è difficile trovare un attaccante con più doti

Il cannoniere: 10 reti, che per un cannoniere però sono poche. Infatti ha perso spesso il posto in squadra a favore di Quagliarella, Borriello e Del Piero. Forse è il gioco della Juve a non favorire il centravanti classico. Di sicuro, si è accontentato

Voto alto perché si è trovato in una terra sconosciuta. Dopo Pepe è stato l'esterno più usato, anche se non da prima firma. Titolare solo 6 volte, è risultato spesso importante nei finali di partita. Con modestia e insistenza, ha meritato la Juve

Il 10 non esiste, è la perfezione. Tutto il resto è di Conte e di questa sua straordinaria invenzione. La vera bravura? La crescita continua. La Juve si è mossa con armonia sotto le sue mani fino a diventare un meccanismo vincente