Serie A, da Montella a Stramaccioni, quella "moda" del tre

Calcio
Andrea Stramaccioni è passato dalla linea difensiva a 4 a quella a 3 per arginare il numero di gol presi dalla sua squadra (Getty) -
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Le prime quattro squadre della classifica giocano con tre difensori. Ecco come i tecnici di vertice della serie A hanno coniugato un'organizzazione difensiva considerata poco solida con i buoni risultati

di Roberto Brambilla

“Quattro uomini in linea? Vanno bene solo per le parate militari”. A guardare queste prime undici giornate di Serie A aveva ragione lui, Joao Saldanha, allenatore del Brasile di fine Anni Sessanta. Inter, Juventus, Fiorentina e Napoli, le prime quattro della classifica giocano con la difesa a tre. E hanno le difese migliori. I bianconeri 8 gol subiti, i campani 7, gli uomini di Stramaccioni 10, la squadra di Montella 8 . Ecco come i tecnici di vertice della Serie A applicano un'organizzazione difensiva, fino a qualche stagione fa, considerata troppo offensiva e rischiosa.

La conversione di Conte – Il tecnico di Lecce era arrivato sulla panchina della Juventus nella stagione 2011-2012 con la fama di integralista. 4-2-4 che in fase difensiva diventava un 4-4-2 e che poteva fare a meno (in teoria) di Andrea Pirlo. Dopo i primi mesi di esperimenti (4-3-3, 4-1-4-1 contro il Milan allo Juventus Stadium) l'allenatore bianconero ha provato con il Napoli nell'ottobre 2011 il 3-5-2, con Chiellini e Barzagli in marcatura e Bonucci da “libero”. E non ha cambiato più. Alternando in qualche caso la linea a 3 con il 4-3-3. Nella nuova stagione il modulo è stato prefezionato con gli acquisti di Isla e Asamoah con l'adattamento del ghanese al lavoro di fascia. Un centrocampo folto con due centrocampisti capaci di sacrificarsi ma anche di inserirsi come Vidal e Marchisio, un regista come Pirlo e gli esterni (Lichtsteiner, Asamoah, Isla, De Ceglie a scelta di Conte) che hanno il compito di essere propositivi e di coprire nella fase di non possesso. Il risultato sono stati i 13 gol subiti in campionato nelle ultime 27 partite dell'anno scorso e i 10 in queste prime 11 partite della stagione. Tre dei quali nella sconfitta casalinga del derby d'Italia contro l'Inter.

Stramaccioni “imita” Gasperini – All'Inter, fino a qualche settimana fa parlare di difesa a tre evocava nefasti ricordi, datati autunno 2011 e targati Gasperini. Quest'anno Stramaccioni ci ha riprovato, dopo aver giocato il finale di stagione scorso con il 4-2-3-1, lo stesso sistema di gioco usato nella sua Primavera. Dopo l'avvio con un tentativo con l'”albero di Natale” e con il trequartista (Cassano) la svolta arriva con il turno infrasettimanale del 26 settembre con il Chievo. Difesa a tre con Ranocchia, Juan Jesus (o Silvestre) e Samuel, Gargano e Cambiasso a coprire in mezzo al campo ed evitare quell'emorragia di gol presi per via centrali e i due esterni di centrocampo Zanetti e Nagatomo (due che il terzino lo sanno fare bene) a coprire e spingere. Un 3-5-2 che a volte può diventare 3-4-3, a seconda dell'avversario e delle esigenze, come a Torino contro la Juventus

Rivoluzione Montella-
L'allenatore, ex Roma e Catania, aveva iniziato la stagione, oscillando tra il 4-3-3 e il 4-3-1-2, poi ha virato sul 3-5-2, sistema di gioco che Montella aveva spesso utilizzato nella sua buona stagione alle pendici dell'Etna. Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Tomovic (con l'alternativa Savic) sono l'ultima linea del tecnico campano, aiutati dal sacrificio a centrocampo di “palleggiatori” come Borja Valero e Pizarro hanno ridotto il numero di gol subiti dai viola che la stagione scorsa ne presero 43 in 38 partite.

La coerenza di Mazzarri – Se Conte, Montella e Stramaccioni hanno scoperto la linea a tre nell'ultimo anno l'allenatore toscano del Napoli non l'ha mai rinnegata. Tre erano i difensori della Reggina dei record del 2006-2007, tre anche quelli della Sampdoria del tecnico livornese. A Napoli, dove già Reja aveva giocato spesso con il 3-5-2, Mazzarri ha applicato il suo modello di gioco. Campagnaro, Cannavaro e Gamberini in difesa, tre mediani a "tagliare e ricucire" oltre ai due esterni propositivi in fase offensiva e pronti al ripiegamento. Con il risultato di un bel gioco e un equilibrio difensivo ritrovato (7 gol subiti, la migliore difesa della Serie A)

Difesa tre sì o no?– E' la domanda che si è fatto in queste settimane il tecnico del Milan Massimiliano Allegri. Berlusconi e Galliani sono personalmente contrari ai tre difensori (ai tempi di Terim e Zaccheroni il Cavaliere non lo mandò a dire) ma il tecnico livornese ha già schierato i suoi con un 3-5-2 contro Genoa e Palermo. Acerbi, Zapata, Mexes, Bonera e Yepes si sono alternati come "muro" davanti ad Abbiati. Abate e Constant, due difensori come esterni alti, due mediani e Montolivo a costruire. Ma è sembrato solo un intermezzo. Perchè nella vittoria contro il Chievo e nella partita di Champions League contro il Malaga i rossoneri hanno giocato di nuovo con la linea difensiva a quattro. Con buoni risultati, 6 gol fatti e 2 subiti.