Juve-Inter a Tagliavento. Dalle manette al gol di Muntari

Calcio
Paolo Tagliavento è nato a Terni il 19 novembre 1972. Ha diretto la sua prima partita in A nel 2004. Dal 2007 è arbitro internazionale (Foto Ansa)
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Il Derby d'Italia sarà diretto dall'arbitro di Terni, protagonista dell'Inter-Samp in cui Mourinho protestò con il famoso gesto. Lo scorso febbraio non concesse il gol al Milan nella sfida scudetto. Statistiche: con lui i nerazzurri vincono quasi sempre

Paolo Tagliavento. Il nome era nell'aria e alla fine Braschi ha scelto lui per dirigere la partita di sabato sera (ore 20.45, Torino, diretta su Sky) tra Juventus e Inter. L'arbitro di Terni sarà assistito dai guardalinee Preti e Marzaloni; gli arbitri di porta saranno Orsato e Banti, mentre il sesto uomo sarà Barbirati.

di Luciano Cremona

Dici 'Tagliavento' a un tifoso interista e quasi certamente ti risponde incrociando i polsi, facendo le manette. Dici 'Tagliavento' a un tifoso della Juve e ti risponde con un ghigno, sapendo che è l'arbitro che non ha visto il famoso gol di Muntari. Se però il tifoso bianconero in questione fosse appassionato di numeri, saprebbe che in fondo, Tagliavento, alla Juve non porta poi tanto bene. Ma andiamo con ordine.

Parrucchiere? - Poteva essere un parrucchiere, come suo papà. E invece Tagliavento si è limitato a tagliare, appunto, i capelli, ai suoi colleghi arbitri nei primi raduni con le giacchette nere. Ma le forbici non hanno mai esaltato il direttore di gara, che sul campo invece si è sempre esaltato nel fischiare. Una carriera fulminante, la sua: due anni di partite di C1 e C2 poi, nel 2003, il balzo nella Can di A e B. Nel 2004 arbitrava già in Serie A. Autoritario, deciso, da molti indicato come il vero erede di Pierluigi Collina.

Manette - Una dimostrazione di grande autorità, senza dubbio, fu quella del febbraio 2010. L'Inter di Mourinho ospitava la Sampdoria. Tagliavento non esitò a cacciare dal campo prima Samuel e poi Cordoba. Lo Special One furibondo protestò con il famoso gesto delle manette, il pubblico di San Siro importò l'usanza spagnola della pañolada. Tagliavento non affondò, in quel clima infuocato. Tirò dritto, cacciò anche Pazzini e si prese i complimenti da parte della classe arbitrale. Il successivo contatto con l'Inter fu nell'ottobre 2010: a Cagliari i 'buu' razzisti contro Eto'o lo convinsero a fermare il gioco per qualche minuto.

Muntari - L'incrocio con la Juventus non può non far pensare alla sfida scudetto dello scorso febbraio con il Milan. Sull'1-0 per i rossoneri Buffon respinge il tocco di Muntari ben oltre la linea di porta. Tagliavento si fida del guardalinee Romagnoli e non assegna il gol. Le polemiche per quella svista non si sono mai placate, ma Tagliavento fu responsabile solo in parte. Nella ripresa alla Juventus fu annullato un gol buono a Matri, sempre per colpa dell'assistente.

Incroci - Come detto in precedenza, gli amanti dei numeri e i più scaramantici penseranno che quella di Tagliavento sia una designazione pro Inter. Vediamo perché. I nerazzurri hanno incrociato il fischietto di Terni in 18 occasioni (16 in campionato e due in Coppa Italia), con un bilancio di 14 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (una in un derby con il Milan, 0-1 su rigore firmato Ibrahimovic). Una media super, insomma. L'ultima volta risale al dicembre 2011: Inter-Fiorentina 2-0. Di contro, la Juve è stata diretta da Tagliavento in 15 occasioni (1 in Coppa Italia), trovando la vittoria solo in 5 incontri. Negli altri dieci match ecco 4 pareggi e ben 6 sconfitte. Tagliavento ha già diretto i bianconeri in questo campionato: il 25 settembre in occasione di Fiorentina-Juventus finita 0-0. Antonio Conte, nei suoi quattro precedenti con Tagliavento, non ha mai vinto (3 pareggi di fila con la Juve più una sconfitta ai tempi dell'Atalanta).