Cenone di Capodanno: a tavola con Pato, Guarin e Cavani

Calcio
Totti, Zanetti, Guarin e Pato: tutti protagonisti del cenone di Capodanno
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Uno degli chef più importanti del mondo Davide Oldani ha preparato per Sky.it un menù per il 31 dicembre ispirato ai grandi protagonisti della nostra Serie A come Jovetic, Totti e molti altri

di Gianluca Maggiacomo

Cosa mangiare per il cenone di Capodanno? Facile: per antipasto una portata di Pato, per primo un bel piatto di Fredy Guarin e per secondo un Edinson Cavani. Da bere, una buona bottiglia di Francesco Totti. E per dolce, Stevan Jovetic. Strano? Nient’affatto. È il menù per il 31 dicembre ispirato al calcio. Con piatti che potrebbero essere serviti ed annunciati con i nomi dei giocatori della Serie A. Dall’antipasto fino al dessert: ogni portata ha qualcosa di loro. Chi lo ha ideato è Davide Oldani, 45 anni, grande tifoso dell’Inter e precursore della cosiddetta cucina pop. Lo chef milanese, con un passato da attaccante (“ho giocato in serie c2, nella Rhodense”), si è divertito ad abbinare piatti e calciatori. Cucina e pallone: a braccetto.

Alla base di tutto, solo ingredienti stagionali. "Penso a portate che abbiano la classe come filo conduttore", esordisce Oldani. E allora: "Come antipasto direi che potremmo servire un uovo semi affogato con mela arrostita. Questo piatto lo ispirerei a Pato". Perché? "Semplice", dice lo chef. “L’attaccante del Milan, per me, è uno dei più grandi, ma gli infortuni che ha avuto lo stanno limitando. Le sue difficoltà mi spingono a presentare il nostro uovo nella versione semi affogata, come segno del suo continuo alzarsi e ricadere. Servirei il tutto con marron glacè sbriciolato e bottarga". Due ingredienti all’opposto, ma ottimi per creare "quel contrasto di gusti e sapori che danno tonalità all’intero piatto". Già, proprio come il Papero, che "quando c’è e sta bene, riesce a dare la sua impronta a tutto il Milan".

Per primo, niente pasta, ma riso. "Il collegamento lo farei con Fredy Guarin". Perché proprio lui? "Un motivo preciso non c’è", dice Oldani. "L’unica cosa plausibile che mi viene in mente e che io sono interista. E siccome nella cucina italiana c’è sempre un primo, inteso come numero uno, per me questo non può che essere un giocatore dell’Inter", dice sorridendo. Dunque: "Farei un piatto con una base di riso, ma non il tradizionale risotto. Penso ad una variante sudamericana. Lo bollirei e lo condirei con un po' di spezie, un po' di uvetta piccante, una crosta di lattuga appena arrostita e una spolverata di cannella".

L’ispirazione per il secondo, invece, arriva direttamente dal sud Italia. Da Napoli, per la precisione. E quando si parla del capoluogo campano, non si può che pensare a Edinson Cavani. "L’attaccante uruguaiano mi fa venire in mente la scarola imbottita con acciughe, capperi e olive. Nel ripieno metterei dei carciofi tagliati a crudo e conditi con pinoli. Il tutto, servito con una delicata salsa di cavolfiore".

Da Napoli a Firenze per il dolce. Protagonista, Stevan Jovetic: "uno giovane, brillante e duro. Uno che sa il fatto suo", dice Oldani. "Il montenegrino, anche per la maglia che indossa, mi ispira un cantuccio: dolce e incisivo". Proprio come Jo Jo, con i suoi dribbling, i suoi cambi di passo, le sue verticalizzazioni e i suoi gol. "I cantucci li  accompagnerei con una crema alla vaniglia profumata con un filo di anice".

E per un cenone che ha come filo conduttore i calciatori con i piedi raffinati, anche il vino non può che essere ispirato a dei fuoriclasse. "Non abbinerei una bottiglia ad ogni portata, ma ne sceglierei una buona per tutto il pasto. Con i piatti che abbiamo proposto ci vedo bene delle bollicine. Penso ad un qualcosa di brillante e gioioso. Direi un Satèn Franciacorta. Assieme al dolce, invece, servirei un Recioto”. Due vini eleganti e vivaci. "Come Totti e Zanetti", dice. "Il capitano dell'Inter per me è il Recioto", una bottiglia dolce e vellutata. "Il capitano della Roma, invece, è un Franciacorta perché, pur non essendo più giovane, ha ancora una classe cristallina". Buon appetito.