Dallo spogliarello di Vucinic alla dedica di Boateng per la sua Melissa. E poi il cuore di Vidal, le braccia aperte di El Shaarawy e la linguaccia di Giovinco. Allo Juventus Stadium sarà anche una sfida tra modi di esprimere gioia dopo un gol
Da una parte Vucinic, che dopo un gol al Pescara, ha esultato rimanendo in mutande. Dall'altra il Boa, che da quando si è fidanzato con la Satta ad ogni rete mima la "M" di Melissa -
Juventus-Milan, il big match sbarca anche su Twitter
Oltre a dedicare i gol alla sua bella, il Boa concede spesso la capriola. In genere avviene nelle occasioni speciali. E quella di stasera contro la Juventus lo è sicuramente -
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Quando non si toglie i calzoncini, Mirko Vucinic esulta correndo e mostrando il pollice ai suoi tifosi -
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Braccia aperte come a voler accogliere tutta la gioia del popolo rossonero. Così festeggia i gol il Faraone -
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Vidal ha due marchi di fabbrica. Il primo: pressa e recupera palloni come pochi. Il secondo: esulta facendo un cuore con le mani -
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Visto cosa ho appena fatto? Questo sembra voler dire Pazzini ogni volta che segna un gol -
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La linguaccia l'ha brevettata Alex Del Piero. Giovinco l'ha ereditata. Cosa che non è riuscito a fare con la maglia numero 10 -
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Un gesto con la mano e qualche smorfia con il viso. L'esultanza di Matri risale ai tempi del Cagliari, quando la condivideva con Lazzari. L'attaccante, però, non ha mai spiegato il suo significato -
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Irriverente come sempre. Super Mario, che stasera non sarà in campo contro la Juventus, segna, rimane in silenzio e dice ai tifosi avversari di tacere. A lui, soprattutto fuori casa, piace esultare così -
Squalifica ridotta a Balotelli, salterà comunque Juve-Milan
Balotelli di solito non esprime gioia dopo un gol. Il più delle volte si ferma, guarda la curva e allarga le braccia senza sorridere -
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Non è un'esultanza originale, ma funziona sempre. Quando Robinho non balla, si mette le mani dietro le orecchie e ascolta la gioia dei tifosi -
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Di gol Leonardo Bonucci non ne fa tanti, dato che è un difensore. Ma quando ci riesce si rivolge al pubblico e si cerchia il volto con un dito. Un gesto di sfida verso i critici, ha spiegato il centrale bianconero -
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