Scommesse, Di Martino: manipolare partite, pozzo senza fondo

Calcio
Roberto Di Martino ha reso noti i numeri dell'inchiesta Calcioscommesse (foto getty)
di_martino_getty

Il capo della procura di Cremona che indaga sulllo scandalo parla di "pozzo senza fondo", con quasi cento partite sotto inchiesta. Allarmante l'atteggiamento dei giocatori: "Molti ritengono che la manipolazione di partite sia un fatto veniale"

"Un pozzo senza fondo", così il Procuratore capo della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, definisce la lunga indagine sul Calcioscommesse, parlando di "quasi cento partite di calcio sotto inchiesta, 160 persone indagate e 200 mila intercettazioni telefoniche tra le persone coinvolte".

"Nella mia indagine non si contesta solo l'associazione a delinquere diretta all'illecito - continua Di Martino - c'è l'aggravante della transnazionalità: Singapore è il luogo da dove partiva il denaro, nella ex Jugoslavia si sviluppava la fase di concertazione, l'attività specifica avveniva in Italia. Nel calcio c'è un certo lassismo. La stessa mentalità dei calciatori lascia perplessi: ritengono che la manipolazione di partite, soprattutto nella fase finale dei campionati, sia un fatto assolutamente veniale, una cosa del tutto lecita, quasi un piacere tra colleghi".

"Ma quando questo si verifica viene ovviamente danneggiata un'altra squadra - ha ricordato Di Martino - che non può intervenire su questo accordo. I calciatori non sono dei criminali, si rendono responsabili di un reato che è punito con pene molto lievi. Ma alle spalle di questo fenomeno c'è la criminalità organizzata, c'è il riciclaggio di denaro. Inoltre, il 70% dei giocatori scommette sulle partite di calcio e questo è un fatto frequente che si riconnette in modo diretto col problema della manipolazione delle partite. Se un calciatore scommette su partite in cui è estraneo, magari è portato ad aggiungere la partita a cui direttamente partecipa. E' necessario arginare questo fenomeno. C'è poi un problema che auspica un intervento: quando un calciatore viene a conoscenza di una cosa illecita è obbligato a riferire. Altrimenti è passibile di sanzioni molto pesanti dal punto di vista della giustizia sportiva".