Milan insultato a Firenze. E Balo-razzismo diventa un caso

Calcio
Balotelli con Mexes e Constant sul pullman del Milan dopo la vittoria a Siena

Un gruppo di tifosi viola tende un agguato in stazione nella notte. Su SuperMario interviene anche il ministro Kyenge: "Bisogna capire quando si parla di razzismo e quando di sport". Chiusa la curva Sud della Roma. VIDEO

I giocatori del Milan sono stati aggrediti e insultati a Firenze da un gruppetto di circa 30 tifosi della Fiorentina. E' successo poco dopo l'una di notte, quando il pullman rossonero, proveniente da Siena, è arrivato alla stazione di Campo di Marte, per prendere il treno con cui ritornare a Milano. Dopo cori e insulti (indirizzati soprattutto a Mario Balotelli, che ha cercato di affrontare faccia a faccia i contestatori), i tifosi sono passati a urla e spintoni, finchè sono intervenute le forze dell'ordine per evitare il peggio.

"Molto inumana": Mario Balotelli definisce intanto così la "legge che per i buu razzisti se lascio il campo, lascio la mia squadra in 10. Rivedete questo regolamento per favore, è molto inumano", ha scritto, anche in inglese, su Twitter l'attaccante nella notte, tornando da Firenze dove il Milan è stato atteso e insultato alla stazione da un gruppo di tifosi della Fiorentina.


La risposta di Nicchi - "Se Balotelli ci è rimasto male mi dispiace, non ho detto nulla di che. Ho solo consigliato a qualcuno di non fare errori che poi sarebbero stati duri da pagare": così il presidente dell'Associazione arbitri, che nei giorni scorsi ha ricordato che lasciare il campo per gli insulti razzisti comporta l'espulsione.

La testimonianza di Galliani -
"Ero sulla prima fila del pullman, ho visto qualche decina di tifosi che ci insultavano, ho preso la mia valigetta e sono corso verso la stazione mentre le forza dell'ordine tenevano a bada quei tifosi. Poi ho saputo che ci sono stati cori razzisti, eccetera, eccetera". Questa la testimonianza di Adriano Galliani sull'aggressione subita dal Milan nella notte alla stazione di Firenze.

Milan: nessun contatto fisico - "All'interno del tunnel di Campo di Marte che portava direttamente al convoglio Frecciarossa che attendeva il Milan", precisa la società rossonera attraverso un comunicato ufficiale, "Uno dei contestatori ha affrontato duramente l'istruttore dei portieri rossoneri Marco Landucci. Ne è nato un faccia a faccia solo ed esclusivamente, unicamente e puramente verbale. Non c'è stato alcun contatto fisico, nessuno ha alzato le mani contro nessuno. Dopo il faccia a faccia a suon di parole, Marco Landucci si è allontanato e ha raggiunto il Frecciarossa insieme al resto della squadra".

Il ministro Kyenge: non tutto è razzismo -
Non sempre i cori come quelli a Balotelli sono razzismo: è l'opinione del ministro dell'integrazione Cecile Kyenge. "Bisogna essere lucidi – ha detto al Salone del libro di Torino parlando del nuovo caso Balotelli - per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva, quando di altre motivazioni".

"Occorre vedere in quale momento sono stati fatti e ricondurre l'accaduto ai risultati della partita" ha aggiunto il ministro a margine della sua visita al Salone del Libro, commentando le contestazioni a sfondo razziale subite ieri a Firenze dal giocatore del Milan Balotelli e altri episodi simili. "Bisogna essere lucidi - ha affermato il ministro - per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva, quando di altre motivazioni".

Le scuse di Renzi - Matteo Renzi ha chiamato al telefono Mario Balotelli per esprimergli soidarietà dopo gli episodi di razzismo che hanno coinvolto i tifosi della Fiorentina. Il sindaco di Firenze, a quanto si apprende, ha detto al centravanti del Milan e della Nazionale che una cosa è l'amarezza per il risultato, ma il razzismo è comunque inaccettabile.

Prandelli: se ricapita, abbracceremo Balo - "Con Balotelli non ci siamo ancora confrontati oggi sul problema del razzismo, lo faremo presto, anche con tutta la squadra. Zeman ha detto che lui paga il suo atteggiamento? E' un problema serio, è come dire che le donne subiscono violenza perché molte se la vanno a cercare". Cesare Prandelli è inflessibile sul tema del razzismo nel calcio, e alla luce anche dei recenti episodio che hanno riguardato soprattutto l'attaccante del Milan invoca pugno duro e massimo rigore. "Non si tratta solo di un problema del Milan o del calcio italiano, è un problema di tutti - ha continuato il ct azzurro da Coverciano, per l'inizio dei due giorni di test - non dobbiamo più tollerare nulla, dobbiamo avere determinazione di restare sul pezzo. Sarà un percorso lungo, ma bisogna insistere su questa strada, anche pensando ai bambini". Prandelli è consapevole della rabbia che sta provando Balotelli, anche perché a fronte del suo annuncio di lasciare il campo al prossimo slogan razzista il presidente dell'Associazione arbitri Marcello Nicchi, lui è apparso di altro avviso: "Io posso dire che in questa Nazionale non si corrono pericoli riguardo al problema del razzismo, dovesse succedere in una prossima gara - ha continuato Prandelli - correremmo tutti in campo per abbracciarlo e per non farlo uscire. Le parole di Zeman? Stiamo veramente sbagliando, innanzitutto bisogna avere rispetto per la persona, sempre, e avere coscienza di cio' che ognuno ha vissuto sulla propria pelle".

Roma: chiusa per razzismo la curva Sud - Cinquanta mila euro di multa a Inter e Roma per i cori insultanti, espressione di 'discriminazione razziale' che si sono levati ieri ai danni di Mario Balotelli: lo ha deciso il giudice sportivo. Il club giallorosso dovrà disputare una partita senza spettatori in Curva Sud.