Miccoli in lacrime: "Sono un calciatore, non un mafioso"
CalcioL'attaccante, piangendo in conferenza stampa, ha chiesto scusa alla città di Palermo: "Da tre notti non dormo". Indagato per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico, il giocatore ha anche spiegato le frasi shock su Falcone
"Chiedo scusa a Palermo, alla mia famiglia, per tutto quello che ho fatto. Da tre notti non dormo. Sono uscite cose che non penso. Ho sempre partecipato alle partite del cuore per onorare la memoria dei magistrati uccisi. Sono distrutto. Sono cresciuto in un contesto di valori". Lo ha detto Miccoli piangendo in conferenza stampa.
"Sono qui per chiedere scusa alla città" - "Chiedo scusa alla famiglia Falcone - ha aggiunto Miccoli - e a tutti. Avevo già contattato la signora Falcone. Lei mi ha detto che bastava chiedere scusa a tutta Palermo. E sono qui per questo". Il calciatore ha poi parlato della vicenda giudiziaria che lo vede indagato dalla procura di Palermo per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico per avere usufruito di quattro shcede telefoniche intestate a terzi, nell'ambito delle indagini che coinvolgono Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa. "Sono contento che sia uscito tutto - ha spiegato - Ho voluto essere amico di tutti, della città. Quando finirà questa storia voglio fare il testimonial della legalità. Spero che la signora Falcone me lo permetta, voglio partecipare alla sua associazione".
"Non sono un mafioso" - "Non sono mafioso, sono contro la mafia e voglio dimostrarlo. Ho cercato di non essere in questi anni il capitano del Palermo, ma Fabrizio per tutti. Ho trascurato la mia famiglia per essere un palermitano. Ho frequentato tutti pensando che mi potessero dare vera amicizia, ho sbagliato".
"Adessso devo rinascere" - "In cinque ore di interrogatorio è uscito un altro Fabrizio Miccoli. Ho risposto a tutto quello che mi hanno chiesto. Adesso devo rinascere, evitare tutte le sciocchezze, devo crescere. Pensare a quello che è la vita vera, la mia famiglia, i miei figli. Non posso dire quello che ho detto ai pm - ha aggiunto Miccoli - però sappiate che ho detto tutto quello che so".
"Grazie a Buffon" - "Ringrazio Buffon che mi conosce da una vita. Lui sa come sono fatto, che persona sono. Ha espresso un giudizio importante. Per quanto riguarda il mio lavoro non temo nulla - ha detto il giocatore rosanero - prenderò quello che verrà con la massima serenità. L'importante è che questa storia finisca il prima possibile, il resto è tutto in secondo piano".
Auguri a Gattuso - "Ho sentito Gattuso qualche giorno fa, ci conosciamo da una vita. Penso che sia un'ottima persona. Gli auguro di potere riportare il Palermo in serie A dove merita". Miccoli, il cui contratto scadrà il 30 giugno, andrà via da Palermo dopo sei anni.
"Sono qui per chiedere scusa alla città" - "Chiedo scusa alla famiglia Falcone - ha aggiunto Miccoli - e a tutti. Avevo già contattato la signora Falcone. Lei mi ha detto che bastava chiedere scusa a tutta Palermo. E sono qui per questo". Il calciatore ha poi parlato della vicenda giudiziaria che lo vede indagato dalla procura di Palermo per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico per avere usufruito di quattro shcede telefoniche intestate a terzi, nell'ambito delle indagini che coinvolgono Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa. "Sono contento che sia uscito tutto - ha spiegato - Ho voluto essere amico di tutti, della città. Quando finirà questa storia voglio fare il testimonial della legalità. Spero che la signora Falcone me lo permetta, voglio partecipare alla sua associazione".
"Non sono un mafioso" - "Non sono mafioso, sono contro la mafia e voglio dimostrarlo. Ho cercato di non essere in questi anni il capitano del Palermo, ma Fabrizio per tutti. Ho trascurato la mia famiglia per essere un palermitano. Ho frequentato tutti pensando che mi potessero dare vera amicizia, ho sbagliato".
"Adessso devo rinascere" - "In cinque ore di interrogatorio è uscito un altro Fabrizio Miccoli. Ho risposto a tutto quello che mi hanno chiesto. Adesso devo rinascere, evitare tutte le sciocchezze, devo crescere. Pensare a quello che è la vita vera, la mia famiglia, i miei figli. Non posso dire quello che ho detto ai pm - ha aggiunto Miccoli - però sappiate che ho detto tutto quello che so".
"Grazie a Buffon" - "Ringrazio Buffon che mi conosce da una vita. Lui sa come sono fatto, che persona sono. Ha espresso un giudizio importante. Per quanto riguarda il mio lavoro non temo nulla - ha detto il giocatore rosanero - prenderò quello che verrà con la massima serenità. L'importante è che questa storia finisca il prima possibile, il resto è tutto in secondo piano".
Auguri a Gattuso - "Ho sentito Gattuso qualche giorno fa, ci conosciamo da una vita. Penso che sia un'ottima persona. Gli auguro di potere riportare il Palermo in serie A dove merita". Miccoli, il cui contratto scadrà il 30 giugno, andrà via da Palermo dopo sei anni.