Inter, Lazio, Roma e Udinese hanno in testa l'Europa

Calcio
Walter Mazzarri, alla prima stagione sulla panchina dell'Inter (foto Getty)
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L’ANALISI. Dopo una stagione non all’altezza i nerazzurri vogliono tornare protagonisti e Mazzarri sembra l'uomo giusto. Petkovic punta sull’esperienza, Garcia ha rinvigorito i giallorossi. L’Udinese deve dimostrare di non essere Di Natale-dipendente

Dopo settimane di trattative, ipotesi di mercato e formazioni, colpi annunciati e smentiti, la prima giornata di campionato è già in archivio. Anche se non è possibile emettere giudizi definitivi, visto il mercato ancora aperto, analizziamo fascia per fascia gli obiettivi dei vari club, cosa si è visto di buono, cosa manca, a cosa possono aspirare: ecco chi punta a garantirsi un posto in Europa per la prossima stagione.

INTER – Mazzarri sembra essere l’allenatore adatto per rilanciare una squadra devastata da una stagione da dimenticare. Nelle prime due partite ufficiali i nerazzurri non hanno subito reti, e questo è un punto da cui partire. In attacco Icardi e Belfodil non sono apparsi lucidissimi, ma sfumato il sogno Eto'o toccherà comunque a loro garantire i gol in attesa del rientro di Milito. Per esaltare al meglio gli schemi di Mazzarri servirebbe almeno un estero di qualità.

LAZIO – Petkovic può puntare su un 11 titolare pressoché identico a quello della scorsa stagione, quindi con meccanismi e intesa tra i reparti già rodati. In più c’è un Biglia che può portare tanta qualità in mezzo al campo. Klose però non è eterno e i centrali difensivi non hanno convinto né in Supercoppa né contro l’Udinese.

ROMA – A Roma, sponda giallorossa, il mercato è sempre in evoluzione. Partiti Osvaldo e Lamela, Borriello ha la valigia in mano, è arrivato Ljaijc. Con Destro convalescente il peso dell’attacco non può pesare sulle spalle del solo Totti. A centrocampo è rimasto Pjanic, la difesa si è puntellata con De Sanctis tra i pali. L’esordio è stato positivo, ma serve un centravanti vero.

UDINESE – Quarta nel 2010-2011, poi terza, l’anno scorso quinta. La costante sono i gol di Di Natale (28, 23 e ancora 23), che però spegnerà a breve 36 candeline e non ha brillato nelle prime uscite ufficiali. Può dargli una mano Muriel, pronto ad esplodere ad altissimi livelli. La difesa è da registrare, in attesa del rientro di Brkic, Kelava non dà garanzie.