"Thohir? Una garanzia, l'Inter ha fatto un grande affare"

Calcio
Il magnate indonesiano Erick Thohir e il presidente dell'Inter Massimo Moratti
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L'INTERVISTA. Jacopo Fusaia, console onorario d'Indonesia a Milano (e interista) ci aiuta a capire perché lo storico passaggio della società nerazzurra al tycoon di Giakarta rappresenterà una svolta. "E' un uomo serio, i tifosi non temano speculazioni"

di Alfredo Corallo

Console onorario della Repubblica d'Indonesia a Milano, milanese e, particolare non trascurabile, interista. Erick Thohir, insomma, ha già il suo primissimo tifoso e non ha dovuto nemmeno comprare Cristiano Ronaldo... Jacopo Fusaia, 49 anni, ricopre il ruolo diplomatico dal 2001 e a Giakarta è praticamente di casa. Con lui abbiamo parlato del futuro che attende l'Inter e preoccupa milioni di cuori nerazzurri, in ansia per il passaggio epocale della società di corso Vittorio Emanuele al magnate dell'editoria, proprietario del colosso Mahaka Group e - tra le altre - dei DC United, la squadra più titolata della Major League Soccer. A meno di clamorose sorprese il tycoon indonesiano avrà il 70 per cento del pacchetto azionario (un'operazione da 400 milioni di euro in partnership con gli "amici" Rosan Roesliani e Handy Soetedjo), mentre alla famiglia Moratti spetterà la restante quota di minoranza.

Fusaia, c'è ragione di essere preoccupati?
"Assolutamente no. Thohir è un uomo serio, determinato, competente, che ha sempre avuto interessi in ambito sportivo su basi stabili, non certo speculative. Una garanzia".

Liquidi a parte, che benefici porterà la nuova gestione?
"Premetto di avere un immenso rispetto per Massimo Moratti e non finirò mai di ringraziarlo per le gioie che ci ha regalato in questi due decenni. Ma se cambiamento doveva esserci non si poteva scegliere di meglio. Conosco bene il modo di operare degli imprenditori orientali. La loro maniera di aprirsi e approcciarsi ai mercati internazionali, più moderna e orientata da strategie di marketing consolidate nel tempo, riporterà l'Inter ai vertici del calcio mondiale".

In che tempi?

"Sono oculati, si muovono per gradi, ma non mi stupirei di vedere dei risultati in scadenze piuttosto brevi".

Un super acquisto nel mercato di gennaio?
"Piacerebbe anche a me... Diciamo che sapranno come farsi amare".

Tra i dubbi intorno alla figura di Thohir il rischio di una presenza sporadica nel club, una delle ragioni per cui vorrebbe che Moratti restasse presidente...
"Non credo, farà sentire eccome la sua presenza. E' il primo, vero grande investimento di un indonesiano in Italia, sente molto il peso di questa responsabilità, è un'operazione che potrebbe accendere un faro in tutto il Sud-Est asiatico. Certo, se Moratti restasse presidente, e con questa nuova e solida struttura alle spalle, sarebbe il top".

Che rapporti ci sono tra Italia e Indonesia?
"Eccellenti, sia sul piano diplomatico-governativo che dal punto di vista economico. L'Italia piace moltissimo agli indonesiani, riscuote grande simpatia, nonostante ci sia la consapevolezza di relazionarsi con un Paese colpito da una profonda crisi. E' il loro terzo partner europeo e il 15° nel mondo per interscambi commerciali, soprattutto nel campo delle tecnologie, moda e cibo. Un business da 3.2 milioni di dollari nel 2010, 4.4 nel 2011 e oltre 5 nel 2012. Numeri che andranno a lievitare".

E l'Inter, in tutto questo?
"Se parliamo di merchandising, sul modello del Real Madrid per intenderci, potrà contare su un bacino estremamente ampio, perché i consumi interni sono in ascesa e la classe media indonesiana può e ha voglia di spendere, forte di un Pil del +6.5, il 14° a livello planetario e destinato a entrare nella top ten per il 2020. E poi la squadra gode già di una vera passione, quando vado a Giakarta trovo i colori nerazzurri ovunque".

Dobbiamo aspettarci un'invasione?
"Se gli indonesiani a Milano sono poche centinaia e in Italia qualche migliaio significa che stanno bene a casa loro... In termini di turismo, questo sì: l'Inter potrà rappresentare un'attrazione fortissima e Milano, da capitale dello shopping qual è, non potrà che trarne dei vantaggi".

Una volta che i conti saranno tornati a posto sarebbe ipotizzabile una quotazione della società in Borsa?
"Al momento è impossibile da prevedere, ma a rigor di logica ci potrebbe stare".

Allora gli interisti possono dormire sonni tranquilli?
"Le ripeto, Thohir non sarà una meteora".