Dalla Coppa Italia a oggi: ecco com'è cambiata la Capitale

Calcio
Quattro immagini che raffigurano quanto sia cambiata la situazione per Roma e Lazio in sei mesi, a partire dalla finale di Coppa Italia
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La finale del 26 maggio scorso e la conquista del trofeo avevano esaltato la Lazio e incupito la Roma. La rete di Lulic al minuto 71 viene tuttora celebrata dai tifosi biancocelesti. Ma da quel giorno sembra passato un secolo

di Gianluca Maggiacomo

Sei mesi e tutto cambia. Dalla finale di Coppa Italia ad oggi: in quasi 180 giorni, umori ribaltati e aspettative che mutano. Chi è su scende. Chi è giù sale. Come un'altalena. Eccola, la fotografia di Roma. Da una parte c'è una squadra, quella giallorossa, che vive l'entusiasmo per il primo posto in classifica e per il gioco portato da Rudi Garcia. Dall'altra, invece, c'è la Lazio, che non sta attraversando certo un buon momento: mancano i risultati e la piazza non è contenta. E pensare che a fine maggio scorso la situazione era opposta: Roma in depressione, Lazio in palla per il successo in quel derby entrato nella storia.

Era de maggio – Già, la partita dell’Olimpico. Quella in cui, per la prima volta, due squadre della stessa città si sono contese un trofeo. 26 maggio 2013. La coppa la portano a casa i biancocelesti e gli effetti si sentono su entrambe le sponde calcistiche del Tevere. Lazio in estasi e circondata dalla passione dei tifosi. Gli sfottò ai cugini non si contano. Il ritiro pre-campionato è una festa continua. L'eroe è Senad Lulic, ancora oggi osannato in tutte le gare casalinghe al minuto 71, quello della rete ammazza-Roma. Umore diverso in casa giallorossa. La sconfitta in quel derby è rimasta sul groppone per settimane e settimane. Difficile da digerire. Risultato: contestazioni, fischi e pochi applausi (tranne che per Totti, ovvio) nel giorno della presentazione. Insomma, la finale di Coppa Italia come punto di non ritorno. Da quel giorno tutti sul banco degli imputati: dirigenti, allenatore, squadra e proprietà.

Todo cambia – A mischiare le carte ci ha pensato il campionato. La Roma che parte col botto, la Lazio che balbetta. Il 26 maggio che, a suo modo, ritorna: molla e ragione di riscatto per la squadra di Garcia, motivo di appagamento (forse) per quella di Petkovic. Morale: giallorossi primi e con numeri da far invidia a chiunque. In dodici gare, 32 punti: dieci successi, zero sconfitte e due pareggi, tre gol subiti (miglior difesa del campionato) e 26 realizzati (il secondo attacco della Serie A). La vittoria come medicina: guarisce i malesseri e blocca le contestazioni. E poi, cosa che nella Capitale non guasta, il 2-0 nel derby del 22 settembre. Ma per una parte della città che gongola, come sempre, ce n'è un'altra che di gioire proprio non ha motivo. Dalla Coppa Italia alla crisi. Il passo è sembrato breve. Della Lazio battagliera della passata stagione pare si sia persa traccia. Prima il ko in Supercoppa contro la Juventus, poi l'avvio di campionato incerto con appena 16 punti racimolati: finora 4 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte, con 16 reti all'attivo e 16 al passivo. Non solo. I senatori del gruppo sono in flessione, la squadra è spesso presa di mira dai tifosi e l'allenatore è messo in discussione. Com’è lontano, oggi, il 26 maggio. Purtroppo per la Lazio. Per fortuna della Roma.