La Juventus è un ciclone: Inter travolta 3-1

Calcio
La Juventus ha battuto 3-1 l'Inter nel posticipo della 22.a giornata di Serie A (Foto Getty)
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Lichtsteiner, Chiellini e Vidal decidono il 223° Derby d'Italia. La squadra di Conte domina, anche se nel finale subisce il gol di Rolando e una più decisa reazione dei nerazzurri. Nel pre partita, sassi contro il pullman ospite: rotto un vetro

JUVENTUS-INTER 3-1
15' Lichtsteiner
(J), 48' Chiellini (J), 56' Vidal (J), 71' Rolando (I)

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LE PAGELLE


Troppa Juventus per l'Inter. I bianconeri si aggiudicano per 3-1 il 223° Derby d'Italia e consolidano il primo posto (allungo sulla Roma, dopo la gara riviata all'Olimpico). Iniziata male, con il pullman nerazzurro preso a sassate poco prima di entrare nello Stadium (rotto un vetro), in campo la squadra di Conte ha dato spettacolo. Per Mazzarri, invece, un pesante knock-out  che vale il sorpasso in classifica del Verona (quinto posto).

Tatticamente
- Conte, che secglie il 3-5-2, deve fare a meno di Buffon squalificato. In porta Storari e trio difensivo Barzagli-Bonucci-Chiellini. Rientra dal 1' Pirlo, ai suoi lati Vidal e Pogba. Turno di riposo per Marchisio. Non convocati Quagliarella (influenza) e Osvaldo, ultimo colpo di mercato (in tribuna). Si rivede Vucinic in panchina, mentre in attacco la coppia collaudata Llorente-Tevez. Mazzarri schiera l'Inter con il 3-5-1-1- Senza Hernanes, stoppato da problemi burocratici, e Guarin, ancora frastornato dai recenti avvenimenti di mercato che l'avrebbero dovuto portare prorpio alla Juve, i problemi di Mazzarri sono proprio in mezzo al campo, data anche l'assenza di Cambiasso (infortunato). Ospiti più coperti, dunque, con Palacio unico attaccante e Alvarez a supporto. Chiavi del centrocampo a Kovacic, con Kuzmanovic e Taider ai fianchi del giovane croato.

Il primo tempo
- La superiorità della Juventus è da subito evidente. Forte è anche la sensazione che il gol dei bianconeri sia solo una questione di minuti, quindici per l'esattezza. Tanti bastano a Pirlo per mandare in rete Lichtsteiner. Le statistiche dicono che il numero di passaggi del centrocampista (568 quelli utili) si è leggermente assottigliato rispetto alla stagione precedente. Ma non certo la loro qualità: il mezzo controbalzo con cui libera il compagno di squadra è da Nobel per il calcio. L'Inter fa tanta denistà a metà campo, e per concessione della Juve anche parecchio possesso. Dalle parti di Storari, però, i nerazzurri non arrivano quasi mai. E quando questo succede, alla fine del primo e alla fine secondo tempo, Palacio si divora due occasioni gigantesche.

Il secondo tempo - Nella ripresa Mazzarri passa al 3-4-1-2, con Kovacic più alto e Alvarez ad affiancare Palacio. L'intenzione è di garantire più copertura su Pirlo e maggior peso nelle ripartenze. Ma non c'è tempo di verificare la bontà del nuovo assetto, perché i padroni di casa tra il 48' ed il 56' raddoppiano con Chiellini e calano il tris con Vidal (12° gol stagionale, record personale). Più offensiva con Milito e più coperta con D'Ambrosio, l'Inter reagisce al 71' con il gol di Rolando sugli sviluppi di un corner. Poi, con tanta buona volontà, si porta più spesso in avanti. Allo scadere un palo di Vucinic, entrato al posto di Llorente, evita una punizione troppo severa all'Inter. 

Cosa va
- Juventus: tutto, con menzione speciale per l'instancabile Asamoah. Inter: il possesso palla, il tentatvo di reazione dopo il vantaggio bianconero e l'orgoglio mostrato nella seconda frazione di gioco.

Cosa non va
- Juventus: il gol di Rolando conferma le difficoltà sulle palle inattive. Per qualcuno suonerà come una bestemmia, ma da Tevez è lecito aspettarsi ben altre prestazioni. Inter: al di là delle responsabilità sul gol di Lichtsteiner, Kovacic è stato in costante difficoltà. La giovane età dovrebbe essere un valore aggiunto e non un alibi. Poi Alvarez: Pirlo di fatto non ha avuto un marcatore, l'argentino non ne ha le caratteristiche. Poca roba anche nella ripresa, quando è passato ad affiancare Palacio lasciando il ruolo di trequartista.