Roma-Inter, stangata De Rossi-Juan Jesus: tre turni di stop

Calcio
Daniele De Rossi, mentre mette la mano sopra la testa dell'attaccante dell'Inter Mauro Icardi

A seguito delle gare dell'ultimo turno tre giornate di squalifica anche a Domenico Berardi del Sassuolo. Nel caso del romanista ("condotta violenta") e dell'interista, Gianpaolo Tosel ha utilizzato la prova tv: ricorso per entrambi

Tre turni al romanista Daniele De Rossi, all'interista Juan Jesus e al calciatore del Sassuolo Domenico Berardi. Lo ha deciso il giudice sportivo della serie A, Gianpaolo Tosel, a seguito delle gare dell'ultimo turno. Nel caso di De Rossi e Juan Jesus il giudice ha fatto ricorso alla prova tv. La Roma però non ci sta e annuncia ricorso contro la squalifica di tre giornate infitta dal giudice. Il mediano giallorosso, per il pugno al volto rifilato a Icardi nella gara con l'Inter, salterà le gare con Napoli, Udinese e Chievo. Dopo la Roma, anche l'Inter ha presentato ricorso contro la squalifica di Juan Jesus. Il difensore brasiliano è stato fermato per tre giornate dal giudice sportivo in seguito ad un contatto in area di rigore con Romagnoli, giudicato da Tosel come condotta violenta.

"Le immagini televisive documentano che, nella circostanza segnalata, il calciatore giallorosso, nella propria area di rigore particolarmente affollata per l'esecuzione di un calcio di punizione concesso in zona d'attacco alla squadra avversaria, nel contrastare a stretto contatto l'azione del calciatore nerazzurro, appoggiava con veemenza la mano destra sul capo dell'antagonista e quindi, in rapida successione, con la stessa mano colpiva da tergo l'Icardi con un pugno al volto -spiega il giudice sportivo nella decisione-. Il giuoco proseguiva senza che l'arbitro adottasse alcun provvedimento disciplinare in quanto il  segnalato comportamento 'non era stato rilevato' dagli Ufficiali di gara".

Secondo il giudice "il gesto compiuto dal De Rossi integra inequivocabilmente per l'evidente volontarietà, l'energia impressa e la delicatezza della zona del corpo colpita gli estremi della "condotta violenta" connotata, per consolidato orientamento interpretativo, dall'intenzionalità e dalla potenzialità lesiva". Ne consegue l'ammissibilità della "prova televisiva" appunto.