Juve-Fiorentina a fari spenti: sfida tattica senza cervelli
CalcioI viola sono stati gli unici a battere la Juventus in campionato, finora. Adesso Conte e Montella si scontreranno per tre volte in 12 giorni: si inizia da una gara tatticamente tutta da scoprire, viste le assenze dei "geometri" Pirlo e Borja Valero
di Vanni Spinella
Se Walter Mazzarri può rivendicare il fatto di aver “inventato” la Juve di oggi (disse che Conte adottò il 3-5-2 per schierarsi in maniera speculare al suo Napoli), allora a Vincenzo Montella va il merito di averla resa invincibile. Così come agirebbe un vaccino, l’ha punzecchiata all’andata, stimolando nell’organismo bianconero la produzione di anticorpi che l’hanno resa immune alla sconfitta.
Era il 20 ottobre scorso: la Fiorentina di Montella ribaltò la Juventus (da 0-2 a 4-2) per quella che, con il senno di poi, possiamo ritenere a tutti gli effetti una punturina indolore. La sera stessa iniziarono i processi alla squadra di Conte; dal mattino seguente, la Juventus smise di perdere. Quella del Franchi resta ancora oggi l’unica sconfitta dei bianconeri in campionato, capaci poi di rifilare 3 gol a Napoli, Roma e Inter, giusto per non scontentare nessuno.
Gli sberloni di Montella, gli urlacci di Conte: la Vecchia Signora ogni tanto ha bisogno di essere maltrattata, per tenere alta la concentrazione. Figuriamoci quando ti trovi di fronte lo stesso avversario per tre volte nel giro di 12 giorni: la partita di campionato di oggi precede infatti la doppia sfida in campo europeo (13 e 20 marzo), ma attenzione a considerarla una sorta di prova generale. Posto che per rivalità storica, prestigio in palio e sete di vittoria dei rispettivi tecnici, Juventus-Fiorentina non potrà mai essere una partita qualsiasi, stavolta ci si mette anche la componente tattica a renderla più unica che rara.
Conte e Montella hanno lavorato a lungo sulle loro creature, esprimono un calcio divertente e puntano forte sulla qualità del centrocampo. Bene: con i cervelli Pirlo e Borja Valero entrambi fuori per squalifica, sarà curioso vedere su quali altri piani si giocherà la sfida. Senza l'uomo che detta i tempi, possiamo immaginare che Conte chiederà al piede di Bonucci di far partire l'azione, magari andando a cercare direttamente le sponde di Llorente, la vera novità tattica della Juventus di quest'anno. Centrocampo scavalcato, dunque, con i vari Pogba, Vidal e Marchisio utilizzati per quello che sanno fare meglio: gli inserimenti.
Sul versante viola, dovendo rinunciare alla formula del doppio regista, tutto il peso dell'impostazione della manovra ricadrà sulle spalle di Pizarro. Da Montella ci si aspetta il tridente, con cui cercherà di allargare le maglie del terzetto difensivo bianconero.
In tutto ciò, i due migliori geometri del nostro campionato saranno solo spettatori: dovranno aspettare l’Europa League per incrociare i compassi, dato che neanche l’amichevole tra Spagna e Italia ci ha regalato questo duello. Loro, gli spagnoli, possono permettersi di non convocare nemmeno il faro della Fiorentina o Llorente, centravanti titolare della squadra che in Italia non ha rivali. Noi ci teniamo strettissime le idee del “vecchio” Pirlo e i muscoli di Osvaldo, riserva di Llorente in bianconero. Ma questa è tutta un’altra storia.
Se Walter Mazzarri può rivendicare il fatto di aver “inventato” la Juve di oggi (disse che Conte adottò il 3-5-2 per schierarsi in maniera speculare al suo Napoli), allora a Vincenzo Montella va il merito di averla resa invincibile. Così come agirebbe un vaccino, l’ha punzecchiata all’andata, stimolando nell’organismo bianconero la produzione di anticorpi che l’hanno resa immune alla sconfitta.
Era il 20 ottobre scorso: la Fiorentina di Montella ribaltò la Juventus (da 0-2 a 4-2) per quella che, con il senno di poi, possiamo ritenere a tutti gli effetti una punturina indolore. La sera stessa iniziarono i processi alla squadra di Conte; dal mattino seguente, la Juventus smise di perdere. Quella del Franchi resta ancora oggi l’unica sconfitta dei bianconeri in campionato, capaci poi di rifilare 3 gol a Napoli, Roma e Inter, giusto per non scontentare nessuno.
Gli sberloni di Montella, gli urlacci di Conte: la Vecchia Signora ogni tanto ha bisogno di essere maltrattata, per tenere alta la concentrazione. Figuriamoci quando ti trovi di fronte lo stesso avversario per tre volte nel giro di 12 giorni: la partita di campionato di oggi precede infatti la doppia sfida in campo europeo (13 e 20 marzo), ma attenzione a considerarla una sorta di prova generale. Posto che per rivalità storica, prestigio in palio e sete di vittoria dei rispettivi tecnici, Juventus-Fiorentina non potrà mai essere una partita qualsiasi, stavolta ci si mette anche la componente tattica a renderla più unica che rara.
Conte e Montella hanno lavorato a lungo sulle loro creature, esprimono un calcio divertente e puntano forte sulla qualità del centrocampo. Bene: con i cervelli Pirlo e Borja Valero entrambi fuori per squalifica, sarà curioso vedere su quali altri piani si giocherà la sfida. Senza l'uomo che detta i tempi, possiamo immaginare che Conte chiederà al piede di Bonucci di far partire l'azione, magari andando a cercare direttamente le sponde di Llorente, la vera novità tattica della Juventus di quest'anno. Centrocampo scavalcato, dunque, con i vari Pogba, Vidal e Marchisio utilizzati per quello che sanno fare meglio: gli inserimenti.
Sul versante viola, dovendo rinunciare alla formula del doppio regista, tutto il peso dell'impostazione della manovra ricadrà sulle spalle di Pizarro. Da Montella ci si aspetta il tridente, con cui cercherà di allargare le maglie del terzetto difensivo bianconero.
In tutto ciò, i due migliori geometri del nostro campionato saranno solo spettatori: dovranno aspettare l’Europa League per incrociare i compassi, dato che neanche l’amichevole tra Spagna e Italia ci ha regalato questo duello. Loro, gli spagnoli, possono permettersi di non convocare nemmeno il faro della Fiorentina o Llorente, centravanti titolare della squadra che in Italia non ha rivali. Noi ci teniamo strettissime le idee del “vecchio” Pirlo e i muscoli di Osvaldo, riserva di Llorente in bianconero. Ma questa è tutta un’altra storia.