I VIDEO. Il tecnico parla in esclusiva con Sky, senza concordare l'intervista con il Milan, che non ha gradito. Ma l'obiettivo di Clarence era rivolgersi ai tifosi, che sono sempre più dalla sua parte, come dimostrano allo stadio e sui social network
di Luca Tommasini
La società sta in silenzio, e continua a lasciarlo solo. Sempre più solo. E allora è lui che decide di parlare. Lo fa in esclusiva con Sky, senza concordare l'intervista con il Milan, che ovviamente non ha gradito. La mossa non lo riavvicina certo a Galliani, parso anzi molto infastidito, nonostante le parole concilianti usate dall'allenatore per descrivere il rapporto con l'amministratore delegato.
L'obiettivo di Seedorf però era un altro. Parlare ai tifosi, che sono sempre più dalla sua parte, come dimostrano allo stadio e sui social network. Ecco la sua arma con cui vuole combattere i nemici che - per lui - sono dentro il Milan, non fuori. L'altra è il suo contratto, lungo ancora due stagioni. Come ha ricordato anche nell'intervista, quella firma vale più di tante conferme a parole. Che comunque non arrivano e forse non arriveranno mai. Perchè non è solo Galliani a rimanere in silenzio. Anche Berlusconi pubblicamente continua a tacere sul futuro dell'allenatore che proprio lui ha voluto in panchina a tutti i costi.
Il presidente, che ha trascorso la domenica pomeriggio in diretta su canale 5, ha preferito non commentare. Argomento tabù, ancora. E forse lo sarà fino al derby. Parla solo Seedorf. In oltre mezzora di faccia a faccia con Giorgio Porrà non ha sbagliato una virgola, ha pesato le parole, misurato gli aggettivi. Un'altra frase come quella detta all'Olimpico sulla società che "Una volta faceva la differenza", non gliel'avrebbero perdonata. Anche se quella differenza tra ieri e oggi è sotto gli occhi di tutti.
La società sta in silenzio, e continua a lasciarlo solo. Sempre più solo. E allora è lui che decide di parlare. Lo fa in esclusiva con Sky, senza concordare l'intervista con il Milan, che ovviamente non ha gradito. La mossa non lo riavvicina certo a Galliani, parso anzi molto infastidito, nonostante le parole concilianti usate dall'allenatore per descrivere il rapporto con l'amministratore delegato.
L'obiettivo di Seedorf però era un altro. Parlare ai tifosi, che sono sempre più dalla sua parte, come dimostrano allo stadio e sui social network. Ecco la sua arma con cui vuole combattere i nemici che - per lui - sono dentro il Milan, non fuori. L'altra è il suo contratto, lungo ancora due stagioni. Come ha ricordato anche nell'intervista, quella firma vale più di tante conferme a parole. Che comunque non arrivano e forse non arriveranno mai. Perchè non è solo Galliani a rimanere in silenzio. Anche Berlusconi pubblicamente continua a tacere sul futuro dell'allenatore che proprio lui ha voluto in panchina a tutti i costi.
Il presidente, che ha trascorso la domenica pomeriggio in diretta su canale 5, ha preferito non commentare. Argomento tabù, ancora. E forse lo sarà fino al derby. Parla solo Seedorf. In oltre mezzora di faccia a faccia con Giorgio Porrà non ha sbagliato una virgola, ha pesato le parole, misurato gli aggettivi. Un'altra frase come quella detta all'Olimpico sulla società che "Una volta faceva la differenza", non gliel'avrebbero perdonata. Anche se quella differenza tra ieri e oggi è sotto gli occhi di tutti.