La serie B sta con Tavecchio, Abodi: "Serve ricostruire"

Calcio
Il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi appoggia la candidatura di Carlo Tavecchio
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Il presidente della lega di serie B esprime il suo appoggio alla candidatura di Carlo Tavecchio a presidente della Figc: "Rappresento 21 società che la pensano allo stesso modo. Albertini? Lo stimo come dirigente ma occorre unità d'intenti"

Programmazione, condivisione, modernizzazione. Attorno a questi tre elementi è maturato l'appoggio della Lega di B rappresentata da Andrea Abodi alla candidatura di Carlo Tavecchio a presidente della Figc. "Parlo - dice Abodi - a nome di 21 società che la pensano in un certo modo". Abodi, che fu il candidato di Andrea Agnelli in una selezione alla presidenza della lega di serie A, si schiera con la sua Lega con l'avversario del presidente juventino nella corsa al ruolo di capo del calcio italiano. "Ma le due situazioni non sono paragonabili - osserva -. All'epoca era un discorso personale, stavolta rappresento 21 società che la pensano allo stesso modo".

Abodi spiega le motivazioni alla base della decisione. "Le quattro leghe che hanno l'azionariato della federazione - osserva - devono assumersi le loro responsabilità e dare le risposte che non sono state date in questi anni. Al di la del fatto doloroso della fuoriuscita dal Mondiale e delle dimissioni di Abete noi siamo sempre gli stessi. Ritengo che in questo momento le leghe abbiano ancora di più il dovere e la responsabilità di mettersi assieme: dobbiamo dimostrare di avere la capacità di assumerci le responsabilità tutti insieme. Ognuno con le sue diversità e sensibilità abbiamo il compito di ricostruire un sistema che evidentemente non produce più risultati".

Un discorso - sottolinea Abodi - quello della comunanza delle leghe, che non è mai stato fatto in precedenza. Quattro gli obiettivi dichiarati: "primo, ricostruire un modello che sappia dal basso fornire giocatori alle squadre azzurre per migliorare la competitività della nazionale, ma anche delle squadre di club - spiega -. Poi migliorare la qualità di tutte le competizioni, dalla serie A. Terzo, diminuire le distanze tra le competizioni. Il che non significa - dice - che la serie A deve rallentare, ma che siamo noi che dobbiamo creare le condizioni di riavvicinarci a loro. Se aumentiamo le distanze tra le competizioni non va bene. E infine nell'ottica della credibilità del sistema ogni presupposto di incremento dei fatturati passa per la reputazione del sistema. Ci dobbiamo difendere da una serie di rischi insieme, e più siamo divisi e più ci esponiamo a questi rischi. Questo e' addirittura il primo obiettivo".

Abodi ha detto di non avere sul piano personale nessuna preclusione sulla candidatura di un ex calciatore: "No, personalmente non c'è alcuna pregiudiziale, lo dimostra anche il modo in cui da presidente di Lega collaboriamo con le componenti tecniche. Non mi sento di fare un appello ad Albertini quanto all'unità elettorale. Ritengo per certi versi sia anche giusto che Demetrio si sia candidato. Per me Albertini non è un ex calciatore ma un dirigente che stimo. Poi nel confronto mi auguro che ci sia a valle dell'elezione la possibilità di ragionare su progetti comuni". "Non possiamo pensare - sostiene Abodi - che all'interno della federazione ci sia una maggioranza e una opposizione ma un fine comune per rendere il sistema attraente e moderno. Abbiamo uno strumento fondamentale che forse non abbiamo utilizzato fino in fondo che è la programmazione".

Come finira'? Abodi ritiene che non si arriverà a cifre lontane da "ciò che ognuno di noi rappresenta". "Ritengo - conclude - che il risultato sarà quello di Tavecchio presidente e mi auguro che ci sia un assetto complessivo in termini di ruoli e responsabiltà che sappia ricostruire a valle dell'elezione una unità d'intenti di cui abbiamo bisogno perche solo così si vincono le sfide come altri Paesi ci hanno dimostrato. E mi auguro che quel fair play che chiediamo ai tifosi possiamo metterlo in atto anche nel confronto elettorale".