Nella scorsa stagione più della metà dei calciatori nelle rose delle squadre di A erano stranieri. In questo calciomercato sono già arrivati 60 nuovi giocatori dai campionati esteri: tanti di loro sono destinati a togliere spazio ai giovani italiani
Non cerchiamo colpevoli, proviamo a descrivere una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Il Napoli è stato eliminato dal playoff di Champions da una formazione, quella dell'Athletic Bilbao, che da sempre è composta soltanto da giocatori del posto. La tendenza, in Italia, è, e non è una novità, purtroppo, completamente differente. Nella passata stagione più del 50% dei calciatori presenti nelle rose delle squadre di Serie A era straniero.
Il mercato non dà una mano. Vecchi protagonisti al canto del cigno, una sventagliata di parametri zero e svincolati, pochi investimenti su giovani promettenti. Tutto qui, almeno finora, il mercato in entrata dei giocatori stranieri che conta su una sessantina di ingaggi. Il calciomercato delle società italiane non sembra avere troppa voglia di invertire la tendenza. L'investimento più imponente lo ha compiuto la Juve acquistando per 20 milioni Morata, ma il gioiello del Real si è infortunato e per ora è ai box. Ma è l'usato sicuro che è andato a ruba nel mercato estivo.
Vecchie glorie al tramonto. Invece che nei paesi arabi molti venerabili campioni al crepuscolo hanno scelto l'Italia: impazzano i reduci dalla Premier con Vidic (33 anni) all'Inter, Evra (33) alla Juve, Cole (34) alla Roma che ha reclutato anche Keita (34), mentre il messicano Rafa Marquez (35) è andato al Verona, Alex (32, a parametro zero) al Milan. Alcuni giocatori di un certo interesse sono comunque arrivati: la rivelazione olandese dei mondiali, il difensore De Vrij, è finito alla Lazio; l'altro olandese, il centrocampista De Guzman, è approdato al Napoli col difensore francese Koulibaly mentre Menez, svincolato dal Psg, è arrivato al Milan col colombiano Armero, in prestito dall'Udinese e col portiere del Real Madrid Diego Lopez. L'Inter ha puntato sul cileno Medel.
Le scommesse: perché non giovani azzurri?. C'è una serie di elementi, però, che rappresenta una scommessa da giocare: tentativi di trovare il jolly a poco rischio togliendo comunque spazio ai giovani italiani sempre più minoranza in un campionato di stranieri. La parte del leone in questa politica esterofila la fanno l'Udinese (che sfrutta il marchio Pozzo con i club di famiglia Granada e Watford), il Verona e il Torino. Tra quelli che hanno le carte in regola per sfondare ci sono l'ala argentina del Genoa Diego Perotti, il tedesco della Fiorentina Marin, l'attaccante serbo della Lazio Djordjevic, l'attaccante spagnolo del Napoli Michu, il centrocampista svedese del Palermo Quaison, il trequartista marocchino Jaadi e il centrocampista brasiliano dell'Udinese Guilherme, il difensore svizzero del Verona Martic. Gli altri sono destinati a fare tappezzeria in panchina o in tribuna.
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Il mercato non dà una mano. Vecchi protagonisti al canto del cigno, una sventagliata di parametri zero e svincolati, pochi investimenti su giovani promettenti. Tutto qui, almeno finora, il mercato in entrata dei giocatori stranieri che conta su una sessantina di ingaggi. Il calciomercato delle società italiane non sembra avere troppa voglia di invertire la tendenza. L'investimento più imponente lo ha compiuto la Juve acquistando per 20 milioni Morata, ma il gioiello del Real si è infortunato e per ora è ai box. Ma è l'usato sicuro che è andato a ruba nel mercato estivo.
Vecchie glorie al tramonto. Invece che nei paesi arabi molti venerabili campioni al crepuscolo hanno scelto l'Italia: impazzano i reduci dalla Premier con Vidic (33 anni) all'Inter, Evra (33) alla Juve, Cole (34) alla Roma che ha reclutato anche Keita (34), mentre il messicano Rafa Marquez (35) è andato al Verona, Alex (32, a parametro zero) al Milan. Alcuni giocatori di un certo interesse sono comunque arrivati: la rivelazione olandese dei mondiali, il difensore De Vrij, è finito alla Lazio; l'altro olandese, il centrocampista De Guzman, è approdato al Napoli col difensore francese Koulibaly mentre Menez, svincolato dal Psg, è arrivato al Milan col colombiano Armero, in prestito dall'Udinese e col portiere del Real Madrid Diego Lopez. L'Inter ha puntato sul cileno Medel.
Le scommesse: perché non giovani azzurri?. C'è una serie di elementi, però, che rappresenta una scommessa da giocare: tentativi di trovare il jolly a poco rischio togliendo comunque spazio ai giovani italiani sempre più minoranza in un campionato di stranieri. La parte del leone in questa politica esterofila la fanno l'Udinese (che sfrutta il marchio Pozzo con i club di famiglia Granada e Watford), il Verona e il Torino. Tra quelli che hanno le carte in regola per sfondare ci sono l'ala argentina del Genoa Diego Perotti, il tedesco della Fiorentina Marin, l'attaccante serbo della Lazio Djordjevic, l'attaccante spagnolo del Napoli Michu, il centrocampista svedese del Palermo Quaison, il trequartista marocchino Jaadi e il centrocampista brasiliano dell'Udinese Guilherme, il difensore svizzero del Verona Martic. Gli altri sono destinati a fare tappezzeria in panchina o in tribuna.
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