Gabbiadini "alla Sinisa", Okaka da cineteca: Toro steso 2-0

Calcio
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Due gioielli degli attaccanti di Mihajlovic regalano il successo alla Sampdoria. Vantaggio su punizione, match chiuso dalla splendida azione solitaria di Okaka. Buona la prima al Ferraris per il presidente Ferrero, ancora rimandati i granata di Ventura

SAMPDORIA-TORINO 2-0
34' Gabbiadini
, 34' st Okaka

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Ciak, si gira. E buona la prima per il presidente della Samp Ferrero, al debutto al Ferraris. I blucerchiati trovano la prima vittoria in campionato contro il Torino, mostrando evidenti passi in avanti rispetto al debutto con il Palermo, quando si ritrovarono a inseguire trovando il pari solo sui titoli di coda. La maglia "da cinema" (con sponsor "Sin City" per lanciare il film che esce nelle sale) evidentemente porta fortuna a Mihajlovic, al quale bastano due gioielli di quelli che al momento sono i suoi uomini più in forma. Prima la punizione del suo pupillo Gabbiadini (le sessioni extra di calci piazzati con un maestro come Sinisa danno i loro frutti, specie quando la materia prima su cui si lavora è di primissima qualità), poi l'azione solitaria e prepotente di Okaka, così straripante da mandare in panchina Bergessio. Ancora rimandato, dopo lo 0-0 con l'Inter della prima giornata, il primo successo del Torino, ora con un punto in classifica dopo due turni.



E' una Samp coraggiosa, è evidente fin dai primi minuti. Mihajlovic la schiera con un 4-3-3 in cui il terminale offensivo è Okaka, supportato da Eder e Gabbiadini, che Sinisa vede benissimo nel ruolo di ala a destra, in virtù del gran sinistro che si ritrova e che può scaricare convergendo verso il centro. Il Torino (3-5-2 con Quagliarella-Larrondo davanti e Amauri che parte dalla panchina) è la classica squadra di Ventura, con tanto possesso palla da dietro che però finisce per rivelarsi un'arma a doppio taglio, vista l'aggressività dei padroni di casa.

Tanto coraggio viene premiato al 34', quando Gabbiadini su punizione calcia benissimo all'angolino basso (laddove in tanti si sarebbero aspettati la conclusione a scavalcare la barriera), anche se la responsabilità di Padelli, che prende gol sul suo palo, è evidente. Nella ripresa Ventura capisce che deve cambiare qualcosa e affida il compito di dare la scossa a Darmian e ad Amauri, ma è ancora Gabbiadini (20') ad andare vicinissimo al replay. Ancora una punizione, ancora una magia, anche se stavolta il tiro a giro sopra alla barriera si stampa sulla traversa. Nessun problema: la chiude Okaka, che si invola saltando Moretti e Glik, incurante della maglia che gli viene tirata a più riprese. La sua splendida e prepotente azione personale si conclude con un diagonale perfetto. Lascerà il campo stremato per Bergessio, uno che non era certo abituato a fare panchina: se questo è il potenziale offensivo a disposizione di Mihajlovic, non servirà andare al cinema per vederne delle belle.