Il trust dei tifosi conquista l'Europa. E La Figc li studia
CalcioInghilterra e Germania sono all'avanguardia nel coinvolgimento popolare. Spagna ferma all'azionariato, mentre in Italia l'esperienza fino ad oggi ha riguardato squadre minori. Ora c'è anche l'interesse federale
I Supporters Trust sono molto diffusi in Inghilterra. Se ne contano 170 tra le diverse categorie di calcio inglese. In Premier League Chelsea, Manchester United, Arsenal e Tottenham svolgono un ruolo ben definito. Il Manchester United può contare sul trust più numeroso con oltre 180.000 iscritti. Più di 110 Supporters Trust hanno una partecipazione nel capitale del proprio club e quasi 60 enti hanno almeno un rappresentante all’interno della propria squadra. Questi sono gruppi che hanno portato quasi 30 milioni di euro di nuove risorse finanziarie nel calcio solo attraverso le quote sociali.
I tedeschi - Anche la Germania ha una sua tradizione ben radicata. Ed anche una legge che richiede il 50+1. Il che significa che più della metà delle azioni di un club devono essere nelle mani degli stessi tifosi, i quali associandosi in un trust hanno il controllo delle scelte societarie. Il fatto che la proprietà dei club sia di tipo cooperativo è ciò che ha permesso al calcio tedesco di essere il campionato europeo più redditizio. Questo tipo di regola rende impossibile a investitori privati la scalata ai club tedeschi, ma permette un certo livello di investimenti esterni e favorisce lo sviluppo di modelli gestionali a proprietà diffusa. Fino alla fine degli anni '90 tutti i club tedeschi erano interamente associazioni, poi ai club professionistici venne concesso il diritto di segregare le attività relative al calcio professionistico in una società di capitali, separata dalla casa madre. Il supporters club dell'Amburgo SV ha oltre 60.000 soci, fornisce good governance e rappresentanza democratica all’interno del club. Quello del Bayern Monaco ha 100.000 aderenti.
Spagna e Italia - Mentre la Spagna si basa ancora su azionariatio popolare, l'Italia sta muovendo i primi passi verso la nuova tendenza del trust. Fino ad ora, nel calcio, sono stati costituiti dei trust di tifosi per supportare squadre di categorie inferiori, è il caso della Carrarese Calcio (C1) che lo scorso maggio insieme al suo patron, Gianluigi Buffon lanciò l'iniziativa. Ma l'attenzione sta cambiando. La stessa Figc che per contrastare, violenza e razzismo in primis, ha aperto un dialogo con le associazioni dei tifosi, ha voluto anche illustrare le esperienze internazionali ed italiane di modelli di gestione nei Club calcistici, i Supporters Trust appunto.
I tedeschi - Anche la Germania ha una sua tradizione ben radicata. Ed anche una legge che richiede il 50+1. Il che significa che più della metà delle azioni di un club devono essere nelle mani degli stessi tifosi, i quali associandosi in un trust hanno il controllo delle scelte societarie. Il fatto che la proprietà dei club sia di tipo cooperativo è ciò che ha permesso al calcio tedesco di essere il campionato europeo più redditizio. Questo tipo di regola rende impossibile a investitori privati la scalata ai club tedeschi, ma permette un certo livello di investimenti esterni e favorisce lo sviluppo di modelli gestionali a proprietà diffusa. Fino alla fine degli anni '90 tutti i club tedeschi erano interamente associazioni, poi ai club professionistici venne concesso il diritto di segregare le attività relative al calcio professionistico in una società di capitali, separata dalla casa madre. Il supporters club dell'Amburgo SV ha oltre 60.000 soci, fornisce good governance e rappresentanza democratica all’interno del club. Quello del Bayern Monaco ha 100.000 aderenti.
Spagna e Italia - Mentre la Spagna si basa ancora su azionariatio popolare, l'Italia sta muovendo i primi passi verso la nuova tendenza del trust. Fino ad ora, nel calcio, sono stati costituiti dei trust di tifosi per supportare squadre di categorie inferiori, è il caso della Carrarese Calcio (C1) che lo scorso maggio insieme al suo patron, Gianluigi Buffon lanciò l'iniziativa. Ma l'attenzione sta cambiando. La stessa Figc che per contrastare, violenza e razzismo in primis, ha aperto un dialogo con le associazioni dei tifosi, ha voluto anche illustrare le esperienze internazionali ed italiane di modelli di gestione nei Club calcistici, i Supporters Trust appunto.