LA FOTOGALLERY. Da Verdi a Rossini: se a scendere in campo sono giocatori che portano lo stesso cognome dei compositori più famosi. Dopo aver imparato lo spartito, naturalmente
La squadra come un'orchestra, l'allenatore come il suo direttore, che detta lo spartito. Quante analogie tra calcio e musica: per non parlare di quei giocatori che portano il nome dei più famosi compositori -
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VERDI - Si chiama Simone, è un trequartista classe '92 e gioca nell'Empoli. Quasi 180 anni prima di lui nacque il suo omonimo Giuseppe: nel suo campo, anche lui un "fantasista" -
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ROSSINI - Jonathan, difensore svizzero, gioca nel Bari dopo anni trascorsi tra Sampdoria e Sassuolo. Talento precoce (è nel giro della sua Nazionale fin dalla Under16) esattamente come il grande Gioachino, il "papà" del Barbiere di Siviglia -
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PAGANINI - Niccolò è il celebre compositore che... "non ripete". Si ripete eccome, a suon di gol, il suo "erede" Luca, attaccante in forza al Frosinone. Che ha pure un papà ballerino, Raffaele -
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BELLINI - Il compositore Vincenzo è un simbolo della città di Catania, che gli ha dedicato un monumento. Giunto alla diciassettesima stagione con l'Atalanta, a Bergamo ne faranno uno a Gianpaolo -
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MOZART - C'è persino un Mozart, in Italia. Ma a differenza di "Amadeus" è nato in Brasile e non in Austria. Giocò nella Reggina e nel Livorno, oggi è nello staff tecnico della squadra calabrese -
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DE MAIO - Il francese Sebastian è un centrale rivelazione del Genoa nell'ultima stagione. Legatissimo alla sua Napoli, invece, il compositore del Settecento Gian Francesco -
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Non ha voluto essere da meno Pelè, che recentemente si è accostato a Beethoven. "Sono nato per il calcio come Beethoven è nato per la musica". Hanno prodotto, ognuno a modo suo, vere e proprie sinfonie: gioie per gli occhi o per le orecchie -
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