Beretta: "I violenti fuori dagli stadi a vita"

Calcio
Beretta è Presidente della Lega Calcio e da questa estate anche Vicepresidente vicario della FIGC (Getty)

ESCLUSIVA. "Dobbiamo pensare al futuro e smetterla di guardare nello specchietto retrovisore". E' l'ammonimento del Presidente della Lega Calcio che, sui violenti, sentenzia: "Allontaniamoli da noi perchè inquinano questo sport in maniera pericolosa"

Jacopo Savelli propone, nel primo giorno dell'anno, un punto sullo stato del 'pallone' in Italia e lo fa con un'intervista esclusiva a Maurizio Beretta, numero uno della Serie A.

Guardare avanti. Il calcio italiano ha una straordinaria tradizione ed immagine e una grande storia, ma l'importante è guardare avanti e non guardare nello specchietto retrovisore. Si devono prendere in considerazione gli esempi e gli esperimenti migliori ed adattarli a quella che è la realtà del calcio italiano. Costruire un percorso proprio, valorizzandolo, facendo proprie le esperienze migliori. Certamente il calcio tedesco ha dimostrato una straordinria capacità di programmazione, di analisi, di pianificazione ed ha anche dimostrato che, per avere dei risulati duraturi, e non frutto del caso, ci vuole anche un po' di pazienza. Bisogna capire dove si vuole arrivare, apprendere ed importare, per costruire un proprio modello.

Proposta Tavecchio. Bisogna essere lucidi: le due proposte differivano per pochi punti. Il voto è stato largamente maggioritario a favore di Tavecchio e già dalle prime cose che stanno facendo, la Federcalcio stia dimostrando un senso di concretezza e voglia di riforma. Dobbiamo un po' superare la logica che cerca sempre di vedere tutto in contrasto: i team e la Nazionale, la Federazione e le Leghe, i calciatori ed i vertici associativi.

Questione arbitri. Non esiste un problema arbitri, mi sembra che ci sia un confronto civile e costruttivo. Penso che un ricorso intelligente alla tecnologia possa aiutare. Una volta sperimentata e ritenuta affidabile, penso che rappresenterà un aiuto importantissimo per chi deve decidere. Quello che oggi appare paradossale è che ci siano milioni di telespettatori che hanno più strumenti di giudizio di coloro che poi devono gestire le decisioni in campo. Credo che questo, qualche volta, non aiuti il mestiere dell'arbitro.

Stadi e violenza. Chi va allo stadio con uno spirito positivo - e sono la stragrande maggioranza delle persone- deve essere tutelato e sentirsi protetto. Noi dobbiamo rendere la vita molto più difficile a quelle piccole minoranze che vanno allo stadio con altri scopi che sono quellio di fare male al calcio e spesso anche alla squadra di cui dicono di essere i sostenitori. Dobbiamo individuare questi soggetti, buttarli fuori dagli stadi a vita, non lasciarli avvicinare al mondo dello sport perchè lo inquinano in maniera pericolosa. Invece dobbiamo costruire condizioni sicure ed accoglienti per tutti tifosi perbene che devono avere il diritto di andare allo stadio, o nelle vicinanze degli impianti sportivi, in maniera sicura.