La Juve va al Max: Allegri meglio di Lippi, Capello e Conte

Calcio

Gianluca Maggiacomo

Uno striscione esposto allo Juventus Stadium per Massimiliano Allegri (Getty)
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L'INFOGRAFICA. Se paragoniamo le stagioni d'esordio sulla panchina bianconera dei quattro tecnici, il livornese è quello che ha raccolto i risultati migliori. Suo il maggior numero di punti, vittorie e gol fatti

Prima in classifica, +5 sulla Roma, miglior attacco e difesa meno battuta della Serie A. La Juventus, campione d’inverno la scorsa settimana con un turno d’anticipo, comincia il girone di ritorno forte di quanto fatto vedere in questa prima parte della stagione. Merito di una squadra rodata. Ma anche di Massimiliano Allegri, bravo, tra le altre cose, a far sentire la sua mano senza però stravolgere l’impronta lasciata da Antonio Conte.

Al primo colpo
- Non era scontato che il tecnico livornese riuscisse da subito a far così bene. E invece i numeri sono dalla sua parte. Non solo: il girone d’andata di Allegri, fatte le dovute proporzioni, è stato migliore di quello dei suoi predecessori che, nell’era dei tre punti, hanno vinto lo scudetto al primo colpo: Marcello Lippi (stagione 1994-95), Fabio Capello (2004-05, quella del titolo revocato) e Antonio Conte (2011-12).

I punti conquistati - Al giro di boa nessuno dei tre ex tecnici bianconeri aveva il bottino che ha ora Allegri, 46 punti. Ovvero: due in più di Capello, cinque in più del primo Conte e 10 in più di Lippi, che disputava un campionato a 18 squadre.

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Vittorie, pari e ko
- Va da sé che la Juve di Allegri ha anche il miglior rapporto con le vittorie: 14. Per quanto riguarda le sconfitte, invece, in questo girone d’andata i bianconeri hanno subito solo un ko (a Marassi contro il Genoa), come la Juve di Capello. Inimitabile invece quello che è riuscito a fare Conte: zero sconfitte. Che resteranno tali anche a fine stagione.

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Reti e porte blindate
- La musica non cambia se si usano come termine di paragone la capacità di segnare e quella di non subire gol. Allegri ha il miglior attacco e la miglior difesa rispetto ai suoi predecessori nella stagione d’esordio. Nel primo caso merito, soprattutto, di Carlos Tevez, sempre più decisivo sotto porta. Nel secondo di un pacchetto arretrato collaudato negli anni e che, finora, non ha dato segni di cedimento.

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