Il nuovo Foggia riparte da Sarno, bimbo prodigio dimenticato

Calcio

Ivano Pasqualino

Sarno stende il Messina con una doppietta: è questa la copertina della rinascita del Foggia (foto Foggia Calcio)
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I rossoneri, che hanno annunciato l'acquisizione del 65% delle quote societarie da parte di un gruppo di imprenditori, ritrovano slancio anche sul campo con la doppietta di "Enzino" che stende il Messina. Adesso l'attaccante non vuole smettere di sognare

Da Napoli a Foggia, passando per Torino. Viaggia veloce la mente di Vincenzo Sarno, 27enne attaccante del Foggia che ha deciso la sfida contro il Messina con una doppietta. Ma ancora più rapidamente viaggiano i suoi sogni. “Vorrei giocare in Serie A, io ci credo ancora”, confessa il bimbo prodigio dimenticato dal calcio che conta. Anche se “Enzino” non sembra apprezzare questa definizione, pagata a duro prezzo.

Il bimbo pagato 120 milioni - Alle soglie del 2000 i maggiori club italiani si contendevano il giovane scugnizzo della scuola calcio “Gaetano Scirea” di Secondigliano. Vincenzo ha solo undici anni, ma tanti sogni nel cassetto. A sorpresa arriva l’occasione della vita, il treno che passa una volta sola: “Da Napoli a Torino per 120 milioni”, titolano i giornali. Cifre che non sono mai state confermate. Ma il baby talento approda davvero all’ombra della Mole, sponda granata, con il pallone sotto il braccio al posto della valigia. I paragoni con i campioni della Serie A si sprecano. “Il Napoli? No, preferisco la Juventus”, risponde disinvolto Enzino alle domande dei giornalisti. “Spero vivamente che faccia carriera, ma deve ragionare da bambino e giocare semplicemente per divertirsi”, commenta saggiamente il suo idolo Alessandro Del Piero. Tutta Italia parla di Vincenzo Sarno. Negli show televisivi palleggia al fianco di Mancini e Batistuta. Ma a poco a poco il problema diventa proprio questo. Il calciomercato è un giocattolo troppo pericoloso per un bambino di undici anni. La pressione mediatica e le strumentalizzazioni compromettono il cammino del bimbo prodigio. “A Torino piangevo tutte le notti, ho chiamato mio padre per dirgli di venirmi a prendere”.



Enzino diventa grande
- Il piccolo fenomeno torna a Napoli, dove passa un anno e mezzo al fianco della propria famiglia, centro gravitazionale di qualunque bimbo. Intanto la Roma lo ha già opzionato. Dopo le scuole medie passa alle giovanili giallorosse. Nonostante sia molto apprezzato nella Capitale (soprattutto da Bruno Conti), Enzino non viene riconfermato. Altra botta da ko, ma Sarno non finisce al tappeto. Ormai si è fatto le ossa. Continua ad allenarsi, non è disposto a rinunciare al suo sogno. Fino a quando arriva l’esordio tra i professionisti (Serie C1) nella stagione 2005/2006 ad appena 17 anni nella Sangiovannese allenata da Piero Braglia. Sarno colleziona 17 presenze e un gol segnato il 15 gennaio del 2006 proprio contro il Foggia, la sua squadra attuale. Un segno del destino, anche perché la rete arriva su calcio di punizione proprio come il suo idolo Del Piero. Enzino è diventato grande e sembra aver finalmente dribblato la tristezza del passato. Si aggiungeranno altre 13 presenze in C2, 99 in C1 e 35 in serie B, con 11 gol segnati. Nelle ultime tre stagioni ha aggiunto al suo bottino due promozioni dalla C1 alla B (Lanciano ed Entella), intervallate da una stagione in Serie B alla Reggina (con 26 presenze e una rete). La Serie A per il momento è solo sfiorata. Ma i sogni di Vincenzo corrono veloci, quasi quanto le sue gambe.