Calcioscommesse, chiesti 104 rinvii a giudizio. C'è Conte

Calcio
C'è anche Antonio Conte tra i 104 indagati per i quali, il procuratore di Cremona Di Martino, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'inchiesta sul Calcioscommesse (Getty)

La Procura di Cremona ha chiesto il processo per più di 100 persone nell'ambito dell'inchiesta nata nel 2011. Per il ct l'accusa di frode sportiva in relazione solo alla partita AlbinoLeffe-Siena: "Violò gli obblighi del ruolo di allenatore"

La Procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per 104 indagati nell'inchiesta sul
Calcioscommesse. Tra questi anche il commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte con l'accusa di frode sportiva in relazione solo alla partita AlbinoLeffe-Siena. Sono circa 60 le partite di Serie A, B e Lega Pro contestate dal procuratore di Cremona, Roberto di Martino. Le partite erano in origine circa 200 ma in alcuni casi non si sono raggiunti sufficienti indizi per arrivare a un dibattimento mentre otto sono risultate prescritte.

"Conte violò obblighi del ruolo di allenatore" - Nella richiesta di rinvio a giudizio del ct della nazionale, Antonio Conte, si fa riferimento a degli accordi sottoscritti tra allenatori Federcalcio in cui è previsto che l'allenatore debba "salvaguardare la condotta morale dei calciatori".  Obbligo dell'allenatore, si legge, è anche quello di sorvegliare affinché i calciatori mantengano "una condotta consona ai principi di lealtà e probità". La partita contestata nella richiesta di rinvio a giudizio è AlbinoLeffe-Siena, mentre è stata chiesta l'archiviazione per l'incontro Novara-Siena. Secondo fonti vicine al ct, contattate dall’Ansa, Conte sarebbe "amareggiato" ma determinato a continuare nel suo lavoro, in attesa degli sviluppi della sua vicenda processuale.

Gli avvocati di Conte: "Stupiti"-
"Apprendiamo da notizie di stampa – scrivono Francesco Arata e Leonardo Cammarata, difensori di Antonio Conte - che la Procura di Cremona avrebbe richiesto il rinvio a giudizio di Antonio Conte solamente in ordine all'ultima partita di campionato di serie B 2010/11 Albinoleffe-Siena e che la responsabilità sarebbe relativa, non a condotte attive legate al mondo delle scommesse, ma alla violazione di generici obblighi derivanti da un contratto collettivo tra allenatori e Figc, di cui mai si era parlato in questi quattro anni di inchiesta, neppure nel recente avviso di conclusione di indagini. Siamo molto perplessi e stupiti da questo cambio di impostazione dell'ultimissima ora e rammaricati del fatto che questa ulteriore elaborazione giuridica costringerà, dopo quattro anni di esposizione mediatica negativa, ad attendere ancora alcuni mesi prima di vedere finalmente riconosciuta la verità".

Tavecchio: "Fiducia in Conte, non cambia nulla" - "Conte? Era una notizia che ci si aspettavamo ma non cambia nulla". Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, ha commentato così le notizie arrivate dalla Procura di Cremona. "Abbiamo la massima fiducia in lui e non cambiamo atteggiamento", ha aggiunto il numero uno del calcio italiano in conferenza stampa al termine del Consiglio Federale.


Associazione a delinquere per Doni e Signori - Il procuratore Roberto di Martino ha chiesto l'archiviazione per quanto riguarda Novara-Siena, così come per l'originaria accusa di associazione a delinquere. Accusa che rimane per Cristiano Doni, Beppe Signori ed altri. Per altri dieci indagati, per lo più stranieri, la richiesta di rinvio a giudizio arriverà nei prossimi alcuni giorni.

C'è anche Colantuono -
Tra le richieste di rinvio a giudizio con l'accusa di frode sportiva per l'ex tecnico dell'Atalanta Stefano Colantuono nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Al tecnico è contestata la presunta combine di Crotone-Atalanta del 2012. La Procura di  Cremona ha chiuso inoltre le indagini sulle presunte combine nel tennis nei confronti dei tennisti Daniele Bracciali e Potito Starace e altri indagati.

La situazione di Mauri - Tra i destinatari della richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Cremona per il Calcioscommesse, vi è anche l'ex capitano della Lazio Stefano Mauri che fu arrestato nell'ambito dell'inchiesta. In particolare, le accuse nei confronti di Mauri si sarebbero aggravate in seguito alla costituzione del macedone Christian Ilievski, che aveva parlato diffusamente dei rapporti col calciatore.