Il Milan si ferma a Marassi, Dzemaili condanna i rossoneri rimasti in 10

Calcio
Il momento in cui Tagliavento mostra il rosso a Romagnoli (Getty)
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Genoa scatenato. Si blocca a quota due la striscia di vittorie consecutive della squadra di Mihajlovic, in inferiorità numerica dal 42' per l'espulsione di Romagnoli. Un calcio di punizione dello svizzero, deviato da Bonaventura, decide l'anticipo di mezzogiorno della sesta giornata

GENOA-MILAN 1-0
10' Dzemaili

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Il Genoa conquista la sua seconda vittoria in questo campionato, il Milan cade dopo due successi consecutivi. A Marassi finisce 1-0. Una punizione di Dzemaili deviata da Bonaventura alle spalle di Diego Lopez decide l’anticipo di mezzogiorno della sesta giornata di Serie A regalando al Genoa il terzo successo su 17 partite giocate all’ora di pranzo. Neppure l’amuleto Balotelli, mai perdente contro i liguri prima di questa sfida, è riuscito ad evitare la terza sconfitta in campionato dei rossoneri.

Tre vittorie e tre sconfitte in sei partite dicono tutto sui problemi di continuità di questo Milan. I rossoneri, in 10 dal 42’ per l’espulsione per somma di ammonizioni di Romagnoli, continuano a fare fatica. Soprattutto in difesa e in fase di costruzione affidandosi spesso alle invenzioni di Luiz Adriano e Balotelli in attacco. Non a caso la squadra di Mihajlovic non è mai riuscita ad uscire dal campo in questo campionato senza aver subito reti. Tanto meno imbattuta quando non è andata a segno.

Il gioco sugli esterni degli uomini di Gasperini, con l’asse Perotti-Laxalt imprendibile a sinistra, e le difficoltà ad impostare dei rossoneri, con Bertolacci ancora in ombra, raccontano molto della sfida di Marassi. Soprattutto su un Milan che non sembra aver ancora trovato la propria anima. Un Milan che si è affidato ancora una volta alle giocate dei singoli più che alla coralità del gioco. Certo nel secondo tempo, seppure in 10 contro 11, si è vista una squadra più aggressiva, merito anche degli uomini usciti dalla panchina, Kucka e Bacca. Ma l'aggressività da sola non basta. Soprattutto se si vuole puntare in alto e dall'altra parte c'è una squadra come il Genoa che gioca sull'intensità. Mihajlovic avrà ancora parecchio da lavorare, e domenica a San Siro c’è già il Napoli.