Tim Cup, Morata-Dybala: la Juventus batte 3-0 l'Inter
CalcioAllo Stadium, nella semifinale d'andata, i bianconeri vincono grazie alla doppietta dello spagnolo, che interrompe un digiuno di oltre tre mesi, e alla rete dell'argentino entrato nel finale. Nerazzurri in dieci dal 70' per l'espulsione di Murillo. Il 2 marzo la partita di ritorno a San Siro
JUVENTUS-INTER 3-0
rig. 36' e 63' Morata, 84' Dybala
Il tabellino
Una macchina perfetta, in campionato e anche nella Tim Cup. La Juventus batte 3-0 l'Inter nella semifinale di andata giocata allo Stadium e conferma la sua grande solidità ma anche la capacità di approfittare di ogni minima incertezza degli avversari. I nerazzurri, al contrario, continuano a vivere un momento di difficoltà e il prossimo 2 marzo saranno costretti ad una prova super nel match di ritorno che deciderà l'accesso alla finale.
Così in campo - Allegri anche in coppa non rinuncia alle certezze del 3-5-2, dove però cambiano molti interpreti rispetto al campionato. In porta c'è il brasiliano Neto, in difesa, a destra, Caceres e non Barzagli; a centrocampo, sulla stessa fascia, Cuadrado al posto di Lichtsteiner (autore del gol partita nei quarti contro la Lazio) e dall'altra parte Asamoah (out Sturaro) accanto ad Evra; soprattutto in attacco non c'è Dybala ma Morata con Mandzukic. Mancini, che deve fare a meno di Perisic, sceglie invece Jovetic, Ljajic e Biabiany per la linea offensiva di un 4-3-3 che si trasforma in un 4-5-1 nella fase di non possesso.
Juventus più aggressiva, da subito - Aerei o con palla a terra, i bianconeri vincono quasi tutti i contrasti a centrocampo, dove non bastano né il pressing isolato di Nagatomo né la foga (a tratti) di Medel. La cosa fa agitare non poco l'allenatore nerazzuro, che non può essere contento nemmeno della manovra d'attacco, dove nel primo tempo è Ljajic l'unico a mostrare una certa vivacità. La partita si sblocca su un calcio di rigore al 35', quando Murillo mette giù Cuadrado. Segna Morata che interrompe il lungo e preoccupante digiuno durato oltre tre mesi.
Meno ritmo, più controllo - Nessuna sostituzione al rientro dal break. C'è meno ritmo rispetto ai primi 45', anche perché la Juve, pur alzando il baricentro, punta molto di più su un'efficace circolazione di palla. Talmente efficace che al 62' arriva il raddoppio di Morata: Evra lavora un gran pallone a sinistra, il suo cross basso viene respinto male da Melo e lo spagnolo fa partire un potente e ravvicinato destro che s'infila sotto la traversa. Melo esce tra i fischi dei suoi ex tifosi, mentre nemmeno il successivo ingresso di Brozovic dà vigore e qualità all'Inter che poco dopo resta in dieci per l'espulsione di Murillo. Altro fallo su Cuadrado.
Il finale - Sul 2-0 gli ospiti provano ad accelerare. Ma al di là di un'incursione a destra culminata con le proteste per un presunto fallo di mano in area di Caceres, altro non succede nonostante l'ingresso di Icardi (fuori Biabiany) e Juan Jesus (fuori Ljajic). E' invece Morata ad avere un'altra grandissima chance, ma a pochi passi da Handanovic spara il pallone alle stelle. Allegri sostituisce Mandzukic con Dybala, e il croato non apprezza. Ma la scelta dell'allenatore bianconero è anche stavolta giusta, perché l'argentino va in gol all'82'. Ed è probabilmente un'ipoteca sulla finale.