Colombi, missione Serie A: "Io ci credo. E per arrivarci studio Vardy"

Calcio

Alfredo Alberico

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LA GIOVANE ITALIA. Attaccante pavese di 21 anni, a gennaio è passato dall'OltrepòVoghera (Serie D) alla Maceratese (Lega Pro). Cresciuto nelle giovanili del Torino e dell'Inter, sogna di raggiungere la massima serie e segue con attenzione la Premier e il "miracolo" Leicester

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Broni 
è un delizioso paese dell’Oltrepò Pavese. Diecimila abitanti scarsi e, a dire il vero, anche scarse possibilità di vedere un  giorno la squadra di calcio locale – che è  in Terza Categoria – arrivare tra le grandi della Serie A. Eppure questo può essere anche un vantaggio per i giovani giocatori del posto, stimolati a sognare  più di altri per raggiungere obiettivi importanti.  E’ andata così a Matteo Colombi,  che i primi calci al pallone li ha tirati da “pulcino” proprio nella sua Bròn (come si pronuncia da quelle parti) e oggi, con la Maceratese in Lega Pro, il sogno di calciatore professionista lo sta realizzando.

Da quest’anno svincolato dall’Inter, dove il 21enne attaccante ha giocato nelle giovanili (è stato anche a Torino), dopo una prima parte della stagione in D con l’OltrepòVoghera si è spostato nelle Marche: “Macerata è il posto giusto per crescere. Tranquillità quanto basta e una seria programmazione sono tra le cose che ogni calciatore cerca: e qui ci sono. Mi sono trasferito a gennaio e adesso stanno arrivando anche i gol, modo migliore per conquistare la fiducia di tutti e guardare al resto del campionato con più grinta e ottimismo. Noi dobbiamo raggiungere la salvezza, la meta non è lontana e la squadra ha tutto per farcela”.

La Maceratese come una mega palestra. Per il mancino Colombi è anche il posto ideale per correggere i difetti: “Colpo di testa, tiro e applicazione non mi mancano. D’altra parte chi è onesto ammette anche quello che non va. Non ho problemi a dire che sul piano tecnico-tattico devo dare di più. Magari è tipico per un ‘attaccante fisico’, alto 1.90. Solo una questione di tempo, migliorerò”.

E col tempo Matteo spera di concretizzare la scalata al grande calcio: “Ovviamente penso alla Serie A, come non sperarlo? Da interista non sarebbe male indossare ancora quella maglia, ma mi basterebbe già arrivarci in quella categoria”. Sul come riuscirci una piccola dritta l’ha avuta da Samuel Eto’o. Poche parole diventate per Colombi un vero e proprio mantra: “Lo incontrai una volta a Milano, negli anni di Mourinho all’Inter. Scambiai con lui due chiacchiere, ma non dimentico la sua frase ‘Gioca con il cuore e l’impegno. Sempre. Solo così arriverai lontano’. Potrebbero sembrare cose scontate, dette per circostanza, ma mi accompagnano ogni volta che scendo in campo”.

La lezione teorica di Eto’o non è l’unica che Colombi prova a mettere in pratica: “Seguo con grande attenzione la Premier League e soprattutto quello che sta facendo il Leicester. E’ straordinario. Straordinaria è soprattutto la storia di Vardy, da ex operaio a capocannoniere in Inghilterra. Ho letto tanto su di lui, lo considero un esempio da seguire perché dimostra che bisogna crederci sempre. E, vada come vada, io ci credo”.