Ventura: "Balo? Niente è precluso. Pellè rifletta"
CalcioIl commissario tecnico azzurro torna a parlare di Super Mario: "Deve mettere le sue qualità a disposizione della squadra". Sul caso che l'ha coinvolto con l'attaccante dello Shandong: "Con la maglia della nazionale non deve accadere"
Ancora un'apertura a Balotelli. Ai microfoni di Radio anch’io sport, il commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura è tornato a parlare di Super Mario: "E' un giocatore dalle grandissime potenzialità e qualità che è frenato da un modo di essere che non lo mette in condizione di esprimersi al meglio. Niente è precluso per nessuno, le porte sono aperte per tutti, ma in questi anni c'è stato un abbassamento del livello e il gap lo vai a colmare con un comportamento e un atteggiamento tattico da squadra, la squadra ha la priorità sul singolo". Per sperare in una convocazione, oltre che di una grande stagione a Nizza, Super Mario dovrà "mettere le sue qualità a disposizione della squadra". Perché "non è la squadra che si mette a disposizione di Balotelli. E’ questo il grande passo che deve fare", ha aggiunto.
Le critiche - Ventura ha poi parlato delle critiche ricevute nelle ultime settimane. "Dicono che Ventura soffre la panchina dell'Italia? Non mi conoscono... qualcuno contesta il fatto che non io non abbia mai vinto dei campionati, non avendo mai allenato squadre che lottano per lo scudetto non l'ho mai vinto, ma io e i miei collaboratori ne abbiamo vinti altri, tanti giovani lanciati, milioni di plusvalenze, vuol dire che è stato fatto un buon lavoro. Le pressioni fanno parte della vita, 30 anni di calcio non si possono cancellare e un po' di pressioni sono in grado di sopportarle. E' un momento storico particolare dal piano generazionale che l'Italia sta passando, ci sono molti giovani che si stanno affacciando, è un momento delicato che deve essere affrontato con un po' di raziocinio".
L’avventura in azzurro - "Quella in azzurro - ha aggiunto - è un'avventura stimolante, impegnativa per mille motivi perché per la prima volta si qualifica direttamente una sola squadra del girone al Mondiale, e non siamo teste di serie ma abbiamo la Spagna davanti, per tanti motivi quindi è emozionante. Che squadra penso di mettere in piedi? Penso di sfruttare quei giocatori che il campionato mette a disposizione, soprattutto i più giovani. Quando hai tre giorni non puoi fare cambiamenti importanti. All'Europeo Conte aveva costruito una squadra con una struttura e in tre giorni sarebbe stato una follia pensare di poter cambiare, lo potremmo fare strada facendo perché il dato anagrafico di alcuni spinge a modificare e a mettere in condizione i più giovani di poter dare un contributo importante. Occorre del tempo".
Il caso Pellè - Ventura ha poi parlato della decisione di allontanare Graziano Pellè, dopo il mancato saluto dopo essere stato sostituito nel corso della sfida contro la Spagna: "Spero non sia stato frainteso quello che è successo. Si è visto di peggio sui campi, ma con la maglia azzurra non deve accadere. Il gruppo Italia all'Europeo ha esportato una immagine di gruppo corretto e positivo e quel gesto è andato ad intaccare l'immagine del gruppo azzurro e quello che rappresenta. Pellè credo che un minimo di riflessione la debba fare, è un bravo ragazzo e buon giocatore e non c'è nessuna preclusione per nessuno. Un minimo di riflessione bisogna concederla, se il tempo dirà che Pellè merita, nessuno si castra per un principio e porte aperte a tutti".
Berardi - Il ct rimanda al mittente anche il discorso che parla di un gioco poco offensivo. "Tre-quattro anni fa ho esportato un calcio offensivo con il 4-2-4, il primo a farlo. Ma non c'è niente di deciso. Berardi? C'è stata molta confusione. Io avevo parlato chiaro, Berardi è un giocatore che stava crescendo in modo esponenziale è un capitale della nazionale e bisognava trovare il miglior modo per sfruttarlo. Nel momento in cui, avendo un minimo di tempo di 5-6 giorni, riusciamo a modificare qualcosa tutti gli esterni che ci sono vengono presi in considerazione. Niente è bloccato e c'è molta voglia di portare avanti un discorso ma serve tempo per organizzarlo. Ci sono i presupposti per mettere questi giocatori in un contesto tattico ideale".
"Donnarumma un altro Buffon" - Ventura loda poi il giovanissimo portiere del Milan: "E' straordinario, se non ci fosse Buffon davanti avrebbe già avuto il posto. Un conto è vederlo giocare un conto in allenamento, ha un futuro straordinariamente importante, è stata una sorpresa. Buffon ha fatto la storia della Juve e della Nazionale, stiamo parlando del giocatore e dell'uomo con l'importanza che riveste, ma tranquillizza il fatto che sta nascendo un altro Buffon".
"Il campionato non è scontato" - Il ct ha poi detto la sua su questo inizio di stagione: "La Serie A è allenante? Si, tutto quello che rende competitivo aiuta. Il campionato che tutti davano per scontato, nella parte iniziale non credo abbia niente di scontato, poi il ritorno del Milan e della Roma lo rende più entusiasmante".
Caso Icardi? "Decide la società" - Inevitabile parlare poi del caso del momento legato al capitano dell’Inter Mauro Icardi. "E’ un momento difficile per tutti. Icardi credo ci abbia messo del suo in quello che sta succedendo, mentre De Boer credo sia il meno colpevole. E' stato chiamato da straniero ad arrivare nel campionato italiano, tra i più difficili sul piano tattico, non parla italiano e non conosce benissimo il campionato italiano. E' un momento difficile sia per Icardi, sia per De Boer ma la storia dell'Inter merita qualcosa di meglio". Sullo scontro con i tifosi, il ct azzurro non ha dubbi: "La società è quella che determina, non possono essere i tifosi che possono a volte, in maniera non corretta, condizionare ma non determinare. Quando ci sono casi specifici come questo, che esulano dal calcio giocato, vanno a incidere su situazioni che rischiano di esplodere, ci dovrebbe essere un pizzico di calma e riflessione in più, sia da parte di Icardi sia dei tifosi, per mettere la società in grado di fare le scelte giuste".