Euro 2016, 100 giorni dopo: qualcosa è cambiato?

Calcio

Vanni Spinella

“Re” Cristiano Ronaldo si inchina davanti all’anonimo Eder: l’avreste mai creduto possibile? (Foto Getty)
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Il 10 luglio si chiudeva con la vittoria a sorpresa del Portogallo l'Europeo di Francia. Tante cose sono cambiate, altre restano immutate. Conte allena il Chelsea, Joao Mario e Milik giocano in Serie A. Ma Will Grigg è sempre "on fire"

Sono passati 100 giorni esatti da quando Eder, purtroppo per noi italiani quello sbagliato, indirizzò l’Europeo di calcio nella maniera più imprevista. Francesi padroni di casa favoriti e finalisti davanti a un popolo che già li vede con la coppa in mano, portoghesi arrivati in finale quasi per caso, infilando pareggi (3 su 3 nel girone) e vittorie dopo il novantesimo. Perso Cristiano Ronaldo dopo 25 minuti, poi, il destino del Portogallo sembra definitivamente segnato e invece il calcio dimostra di saperci stupire ancora una volta. La risolve Eder, e alzi la mano chi prima di quella partita sapeva chi fosse o in che squadra giocasse. Alzi entrambe le mani chi non lo sa neanche oggi.

Cento giorni dopo, tante cose sono cambiate. Prendete Joao Mario: questa estate, quando lo Sporting Lisbona chiedeva 50 milioni per il suo cartellino e non si muoveva di un centesimo, tanti pensavano a uno scherzo. Un Europeo vinto ma senza grandi picchi, negli highlights che ce lo presentavano non c’era mai nessuna giocata degna di nota. Da un portoghese ti aspetti almeno un doppio passo, prima di vederlo partire. Alla fine è arrivato davvero, all’Inter (per 45 milioni anziché 50: lo Sporting alla fine ha ceduto…) e con il suo fare ha saputo comunque rubare l’occhio dell’esigente tifoso nerazzurro. Sbaglia poco, ragiona, cuce gioco e pazienza se non fa i doppi passi. D’altra parte, all’Europeo, uno che aveva incantato con due giochi di prestigio era stato Marko Pjaca, sublime nei pochi minuti che gli aveva concesso il Ct della Croazia. Si scatenò l’asta, la vinse la Juve, e oggi il croato è sì un patrimonio per il futuro da gestire con accuratezza, ma un infortunio gli impedisce di mettersi in mostra con o senza giochetti.

Restando agli intrecci di mercato, fu proprio Euro2016 a spiegarci un po’ meglio chi fosse Milik (anche se segnò appena un gol, sbagliandone diversi), convincendo il Napoli ad affidargli il dopo-Higuain. E sempre in Francia potemmo ammirare più da vicino il belga Witsel, per anni accostato alla Serie A con maglie ogni volta diverse e ad agosto a un centimetro da quella bianconera.

Cento giorni dopo, la Nazionale di Conte è diventata la Nazionale di Ventura. L’ex-Ct, che ha diretto gli Azzurri sapendo già di essere destinato ai Blues, prova a trasferire al Chelsea la sua fame, con risultati alterni: weekend di grandi abbuffate ed esaltazione dei contiani e settimane di digiuno con tanti saluti al contismo. Uomini chiave della spedizione italiana, oltre ai soliti della difesa, furono Giaccherini e Pellè. Il primo si sta intristendo sulla panchina del Napoli, trovando poco spazio nelle gerarchie di Sarri, il secondo ha salutato la Nazionale dopo non aver salutato il nuovo Ct. Eroe al contrario, per quel rigore con rincorsa da meme, Zaza: che al West Ham prosegue la sua picchiata dopo il picco toccato con il gol-scudetto al Napoli.

Ultimo capitolo dedicato a quelli che non si sono fermati mai. Griezmann, ad esempio: lo avevamo lasciato capocannoniere del torneo, eleggendolo protagonista dell’Europeo (non capita a tutti di affondare la Germania con una doppietta in semifinale) e lo ritroviamo più indiavolato che mai nell’Atletico Madrid. Già 6 gol in 8 giornate e la vetta della Liga a braccetto con i cugini del Real. E poi l’Islanda, sorpresa e squadra simpatia (non avete ancora nelle orecchie il “geyser sound”?) dell’Europeo, che nelle qualificazioni Mondiali ha ripreso a marciare con lo stesso piglio di questa estate: 7 punti dopo le prime 3 giornate, primo posto nel girone a pari con la Croazia. Sapete invece che fine ha fatto Will Grigg? Tranquilli: Will Grigg is (ancora) on fire. Gioca, poco, nel Wigan e ancora meno in nazionale. Ma il suo coro è ancora il più gettonato quando l’Irlanda del Nord scende in campo.

Ah, Eder: se non avete alzato entrambe le mani vi diciamo noi dove gioca l’uomo che 100 giorni fa ci faceva saltare increduli sul divano. Nel Lille, terz’ultimo in classifica nella Ligue1. Ci sarà un motivo se pensi al Portogallo e dici ancora “Cristiano Ronaldo”.